LA VICENDA DEI SOLDI VENEZUELANI AL M5S

Tra lacune del documento
e insistenza di Abc

Abc e i soldi venezuelani al M5S. Dubbi e riconferme sulla validità del documento pubblicato

 

La notizia di presunti finanziamenti venezuelani ai Cinque Stelle pubblicata dal periodico spagnolo Abc sta sconvolgendo la politica italiana ma rischia di trasformarsi in un clamoroso autogol per chi sta cavalcando uno scoop che rischia di essere falso.

Abc e i soldi venezuelani al M5S. I dubbi sulla validità del documento pubblicatoSia l’Ambasciata venezuelana a Roma che i Cinque Stelle stanno valutando azioni legali contro Abc ritenendo che quello pubblicato sia un falso documento ufficiale.

Rispetto ai documenti che attualmente vengono scambiati tra gli uffici venezuelani o le autorità di Caracas e quelle internazionali ci sono infatti alcuni particolari «datati».

Per prima cosa il cavallo nello stemma è quello adottato nel 1954 ed in vigore fino al 2006 e non quello «chavista» che corre «indomito» verso sinistra, in un gesto descritto come «emblema dell’indipendenza e della libertà». Anche la cornucopia che domina lo stemma non è quello moderno ma quello pre-rivoluzione. Dubbi anche sulla data che appare ritoccata.

Lascia perplessi anche l’intestazione del documento che è quella della direzione generale dell’intelligence militare del «Ministero de la Defensa», dicitura cui però manca l’espressione «del Podel Popular» come stabilito da un decreto dell’8 gennaio 2007, forse un lapsus ma poco probabile considerando che il governo di Caracas da questo punto di vista è molto attento ai dettagli.

Le ipotesi quindi sono due. O si tratta di un falso riuscito male oppure per una missione delicata come il finanziamento di un partito europeo.

Per Abc la notizia non è una fake

Il periodico Abc però non ci sta a passare per una fabbrica di fake news e conferma la notizia sul finanziamento venezuelano spiegando di aver condotto tutte le verifiche del caso.

Luis Ventoso, vicedirettore del quotidiano conservatore ha infatti ribadito l’assoluta validità della ricerca sottolineando: «Il nostro è un giornale serio e rispettabile, di altissima qualità. Facciamo i nostri controlli, non siamo pazzi di pubblicare le prime informazioni che cadono nelle nostre mani».

Rilancia lo scoop anche l’autore Marcos Garca Rey: «Sono assolutamente sicuro delle mie informazioni: è una nota verificata, il risultato del lavoro di lunghe indagini, non di un giorno ma di tre mesi. Capisco che potrebbe avere conseguenze politiche in Italia, ma sono consapevole che è una grande notizia rilevanza pubblica, che dovrebbe quindi essere pubblicata».

Mentre si attendono sviluppi sulla vicenda rimane una considerazione, documenti riservati come questo escono solo se e quando qualcuno che ne è in possesso ha interesse a diffonderlo.

Ufficialmente il documento è stato fatto trapelare da un generale venezuelano epurato da Nicolas Maduro in quanto vicino al golpista Juan Guaidò, anche se appare evidente che se vera andrebbe a danneggiare il Movimento Cinque Stelle e non cambierebbe certo l’opinione, negativa, che l’Europa ha del governo chavista.

Fabrizio Di Ernesto

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