ARGENTINA

Uno stop all’annunciata
ristrutturazione del debito

 

Dopo aver annunciato pochi giorni fa la volontà di ristrutturare il proprio debito ed aver pubblicato domenica primo settembre il decreto in Gazzetta ufficiale, l’Argentina fa un piccolo passo indietro, rimandando per il momento l’avvio della «reperfilacion».

Il progetto di legge in materia sarebbe dovuto arrivare ieri al Senato ma è stato lo stesso ministro a frenare spiegando di aver bisogno del consenso di tutte le forze politiche argentine per ristrutturare il debito per il periodo 2020-2023.

Nelle intenzioni del governo di Mauricio Macri questo progetto dovrebbe permettere al paese indiolatino di posticipare le scadenze del debito a medio e lungo termine, sia per quanto riguarda i crediti vantati dai privati sia dal Fondo monetario internazionale.

In questo modo le casse statali dovrebbero riuscire a non pagare un prezzo troppo alto a causa della recessione che attraversa il paese dallo scorso anno, con una situazione finanziaria complessiva peggiorata dopo le primarie dello scorso 11 agosto che hanno segnato l’ennesima battuta d’arresto delle politiche liberiste di Macri.

L’eventuale ristrutturazione del debito avrà ovviamente conseguenze dirette sulle politiche economiche del prossimo inquilino della Casa Rosada che sarà eletto a dicembre, e proprio per questo Hernan Lacunza, il ministro delle Finanze, vuole ottenere il maggior consenso possibile da parte di tutte le forze politiche.

Parlando con la stampa Lacunza ha detto di essere «molto calmo e convinto della bontà della sua iniziativa perché questa è la cosa migliore che possiamo fare per tutelare gli interessi degli argentini anche se sappiamo che dovremmo attuare misure scomode. Non è quello che desideriamo ma lo vogliamo fare per evitare che la situazione diventi ancora più grave».

L’Argentina da circa un anno sta vivendo una situazione di forte incertezza economica, sfociata in una inflazione molto alta, oltre il 60%, e ad una conseguente grave crisi.

Fabrizio Di Ernesto

Lascia un commento