INDIA

Arrestato l’artefice
dell’ananas esplosiva

Mamma elefante uccisa in Kerala: arrestato l’artefice del frutto esplosivo

 

C’è un responsabile per la mamma elefante uccisa in Kerala nel distretto di Palakkad. L’indignazione e lo sconcerto per la morte, dopo una lenta e dolorosa agonia, di una giovane elefantessa indiana, incinta, causata dall’esplosione di un’ananas riempita di petardi, ha sicuramente accelerato l’identificazione e l’arresto del colpevole.

Si tratta di P. Wilson, un impiegato di una tenuta che coltiva colture e spezie, ha preparato, insieme ad altri sospetti, una trappola di frutta piena di petardi destinata secondo le sue intenzioni a spaventare i cinghiali che scorrazzano indisturbati nelle fattorie.

Il povero elefante, affamato, è rimasto gravemente ferito dopo aver morso un’ananas «bomba» e, nel vano tentativo di alleviare il dolore, si era immersa nelle acque del fiume. È morta in piedi, con lei il piccolo che portava in grembo.

«Sono sicuro che fosse più preoccupata per la salute del figlio che portava in grembo che per la sua stessa», è stato il commento di Mohan Krishnan, la guardia forestale che ha assistito alla morte dell’elefante.

Ma l’indignazione si può estendere agli altri animali?

Ora, c’è da chiedersi se l’indignazione per la mamma elefante uccisa può essere replicata sugli altri animali e non solo i cinghiali destinatari della frutta killer.

Fa male pensare, fa male vedere le immagini, ma gli altri animali sono dunque diversi?

Come può l’uomo accaparrarsi il diritto di uccidere, a volte di sterminare, gli animali, solo perché indispettito dai danni che possono «naturalmente» provocare, o, peggio, per puro divertimento?

E i maltrattamenti negli allevamenti intensivi è quello che succede nei mattatoi?

Le lacrime della mucca e della pecora per il figlio strappato, non riescono a indignarci neanche un po’.

Il trascorrere del tempo dovrebbe maturare coscienza e conoscenza. Invece assistiamo a una continua «regressione» culturale e sentimentale, che getta l’umanità intera in un buio profondo, molto lontano da quel ruolo di custode del mondo intero, attribuitogli dal Creatore, all’alba dei tempi.

Ernesta Cambiotti

LA NOTIZIA

Una violenza gratuita uccide mamma elefante del 5 giugno 2020

 

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