Ieri Amazon ha perso quasi il 4,4% alla Borsa di Wall Street, sul listino tecnologico del Nasdaq, tutto a causa di una indiscrezione riportata sul blog axios.com secondo la quale il presidente americano, Donald Trump, starebbe pensando a un inasprimento della tassazione o delle regole antitrust nei confronti del colosso di Jeff Bezos, per favorire il commercio tradizionale.
Gli analisti finanziari hanno fatto notare non solo che le perdite giornaliere delle azioni in Borsa sono le più consistenti dal febbraio del 2016, ma anche che il titolo è sceso sotto una importante barriera tecnica.
Trump sostiene che le politiche commerciali del colosso dell’e-commerce danneggino gli affari dei piccoli negozi al dettaglio che sono costretti a chiudere a causa della forte concorrenza che non riescono a sostenere. Tuttavia la Casa Bianca ha negato che siano allo studio misure di queste tipo.
Oltre ai negozi al dettaglio Trump ha espresso un altro parere negativo nei confronti di Amazon, sostenendo un danneggiamento anche nei confronti del servizio postale degli Stati Uniti. Un tema, quello della concorrenza con le Poste, di grande attualità anche in Italia. Nei mesi scorsi Matteo Del Fante, numero uno di Poste Italiane, aveva affermato: «Si pone un tema importante: questi signori stanno acquisendo una posizione di mercato dominante». Anche l’Agcom, l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nei mesi scorsi, aveva deciso di muovere contro il colosso statunitense, di fatto diffidandolo.
Ernesta Cambiotti