DAL CINEMA AL CALCIO

Quelle molestie
a scoppio ritardato

 

Molestie sessuali: ora tocca al mondo del pallone. Infatti lo scandalo si allarga al calcio. Ora tocca all’ex numero uno della Fifa Sepp Blatter, accusato di aggressione a sfondo sessuale da Hope Solo, un’icona del calcio femminile. La Solo, di origine italiana, trentasei anni, è stata il portiere della nazionale degli Stati Uniti d’America campione del mondo nel 2015. L’atleta è anche stata per ben due volte campione olimpica nel 2008 e 2012. Ora, durante un’intervista ad un tabloid portoghese, rilanciata dai media americani, ha raccontato di essere stata molestata nel 2013, durante la cerimonia per il Pallone d’oro, da Blatter. Hope Solo ha raccontato che Sepp Blatter l’avrebbe importunata prima che i due salissero sul palco.

Una riflessione veloce: la violenza sessuale è ripugnante e va pesantemente punita. La pressione psicologica è deplorevole e deve essere stigmatizzata e perseguita. Ma quando si è ad armi pari, come mi pare in questo caso, questi discorsi non valgono. Salendo sul palco Blatter le avrebbe toccato il fondoschiena. Sarebbe bastato un sonoro ceffone o anche un calcio, visto che si tratta di un calciatore. La figuraccia mondiale avrebbe messo sicuramente in crisi anche il re indiscusso della Fifa.

In questi giorni, mi sembra, a dir poco, esagerato questo battage mediatico. Non c’è un senso logico. Ora tanti uomini – vedi Kevin Spacey – e donne si svegliano dal torpore e rammentano di essere stati infastiditi anche 30 anni prima. Dalla fondazione del cinema si sapeva che la strada del successo poteva comportare certe richieste. Ma anche da prima: le muse degli artisti, le ballerine e chi più ne ha più ne metta. Se non vi è stata violenza ma addirittura si è saliti in camera… questa è accettazione di una prestazione per un il corrispettivo. Se si è ricevuto un contratto per una parte o addirittura lo sdoganamento per una vera e propria carriera…. La cosa scandalosa è tradire quel contratto, magari per lavarsi la coscienza o solo per quel minuto di popolarità in più, questa è la vera follia.

Lino Rialti

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