L'UCRAINA SOTTO LE BOMBE

Putin alza la posta
per la tregua

Le «trattative» proseguono ma l'Ucraina resta sotto assedio

 

Con Kiev sotto assedio e i militari russi che continuano a tenere alta la tensione in Ucraina le delegazioni di Kiev e Mosca si sono sedute per sei ore attorno a un tavolo per cercare una possibile via d’uscita al conflitto.

Le «trattative» proseguono ma l'Ucraina resta sotto assedioMolta attesa per i colloqui anche se realisticamente in pochi nutrivano serie speranze per una svolta in senso pacifico del conflitto tanto che alla fine le parti non sono arrivate nemmeno ad un cessate il fuoco temporaneo per affrontare l’emergenza umanitaria.

La Russia, forte di una superiorità militare schiacciante e davanti all’immobilismo di Usa ed Europa ha ovviamente alzato il tiro delle richieste: l’Ucraina smilitarizzata e il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea e sul Donbass.

Commentando il vertice, la figura chiave della delegazione negoziale inviata dal Cremlino, il magnate Vladimir Medinsky ha spiegato: «Abbiamo trovato alcuni punti su cui è possibile trovare un terreno comune».

I colloqui sono stati «difficili», ha confermato il consigliere della presidenza ucraina Mykhailo Podolyak, e la posizione russa «estremamente faziosa», eppure, confermano entrambe le delegazioni, «nei prossimi giorni ci sarà un second round», stavolta al confine tra Polonia e Bielorussia, dopo il rientro nelle rispettive capitali per consultazioni.

Il braccio di ferro nelle trattative si riflette anche nel nuovo confronto tra Putin ed Emmanuel Macron.

In un colloquio telefonico di un’ora e mezza, il leader del Cremlino ha ribadito al presidente francese e al mondo le sue condizioni per far tacere le armi: la smilitarizzazione e denazificazione di Kiev, che dovrà assumere uno status neutrale.

Basta armi dall’Occidente, mentre l’adesione alla Nato resta la linea rossa. Non solo: Mosca vuole il riconoscimento internazionale come territorio russo della Crimea, annessa nel 2014.

Per quanto riguarda invece le notizie dal fronte l’ultimo bilancio dell’Onu parla di 102 civili morti, tra cui sette bambini, mentre le cifre diffuse dalle autorità ucraine sono più drammatiche, con almeno 352 civili uccisi, tra cui 14 bambini, e quasi 1.700 feriti.

A livello internazionale, l’isolamento della Russia si fa sempre più pesante. La Turchia ha vietato il transito di tutte le navi militari attraverso gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli, da cui si accede al mar Nero.

Fabrizio Di Ernesto

 

 

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