L’EUROPA DI FRONTE ALLA GUERRA

E se Meloni lanciasse Draghi
come nuovo «Kissinger»?

E se Draghi diventasse l'inviato Ue per la pace in Ucraina?

 

La guerra in Ucraina, va avanti da mesi e, Dio non voglia, rischia di trascinarsi ancora a lungo. Il senso di questo immane conflitto è lecito coglierlo nelle facce dei civili ucraini bombardati, uccisi, torturati. Ma anche nei volti di quei soldati russi, molti giovanissimi, mandati a combattere una guerra mai stata loro.

L'Ucraina sotto i bombardamenti russi Oggi più che mai c’è bisogno di un’azione diplomatica forte e risolutrice in grado di stabilire una tregua e portare i due belligeranti ad una trattativa.

Gia! Nessuno ancora ci è riuscito. Timidi ed interessati i tentativi di Cina, Turchia e India, tutti con un odore «filoputiniano» che lasciano intendere gli atteggiamenti non certo prolifici di queste grandi Nazioni.

Ma allora chi potrebbe aprire un fronte delle trattative? In Italia c’è un nuovo governo inedito, presieduto, per la prima volta da una donna Premier, Giorgia Meloni, decisa, risoluta e diretta.

Un asso nella manica per la diplomazia Ue

Potrebbe essere questo l’asso nella manica della diplomazia Europea. Proporre un’immagine diversa che «spacca» e sovverte l’inoperosità delle iniziative diplomatiche a tutt’oggi assenti nel Vecchio Continente.

In Europa serve un nuovo «Kissinger», un tessitore di pace, che riesca, quantomeno, a fermare la guerra e riporti l’iniziativa sui tavoli della diplomazia.

Mario Draghi! Sì, proprio Lui. Una persona stimata da tutti, soprattutto a livello internazionale ed in grado di proporsi in maniera più consapevole nell’ambito di quello che potrebbe essere un percorso di pace e far tacere il rombo dei cannoni.

L’ipotesi, fatta in campagna elettorale da Fratelli d’Italia di una nomina dell’ex Presidente del Consiglio Italiano ad «Inviato speciale Ue per il conflitto in Ucraina» potrebbe essere un vero e proprio colpo di mano in grado di azzerare tutte le iniziative politiche e militari (inutili sic!) che l’Europa ha preso in questi lunghissimi giorni di guerra.

Un’ipotesi praticabile

Fantapolitica? Non proprio. L’esperienza di questo protagonista della politica italiana e non solo, unita alla sua forte immagine potrebbe riportare i contendenti al dialogo.

La storia ci ha insegnato che le iniziative dirette sono sempre le migliori per incidere sui grandi conflitti annosi e irrisolvibili. Ricordiamo il viaggio del Presidente Sadat a Tel Aviv che riuscì incredibilmente a gettare le fondamenta per una pace tra Israele ed Egitto.

Ancora oggi si discute del gesto del compianto Presidente Egiziano, assassinato proprio per questo, che generò una pace, seppur limitata, in Medio Oriente.

Ad oggi le Forze Armate Ucraine sono, militarmente, in vantaggio, i Russi si stanno ritirando da alcune zone conquistate, ma difficilmente lasceranno gran parte del Donbass.

È il momento di proporre al mondo intero una campagna diplomatica, diretta e autorevole e se è vero che «Le Donne salveranno il Mondo» Giorgia Meloni può avere la possibilità per azzerare tutto e ricominciare daccapo!

Massimiliano Burri

 

 

LA CERIMONIA DELLA CAMPANELLA

Il passaggio di consegne tra Draghi e Meloni del 23 ottobre 2022

 

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