LIBIA

Il generale Haftar
riaccende la miccia

Libia Il generale Haftar si autoproclama presidente e riaccende la miccia nella regione

 

Dopo quasi nove anni di guerra civile ora la Libia rischia di esplodere definitivamente, con il rischio concreto di gettare nel caos non solo la regione nord africana ma di fatto tutto il Mediterraneo.

Libia Il gen. Khalifa Belqasim Haftar comandante dell’Esercito Nazionale Libico (Lna)Ieri il generale Khalifa Belqasim Haftar, un passato alle dipendenze di Gheddafi, un dorato esilio negli Usa ed ora la vicinanza alla Russia, si è autoproclamato leader della Libia in qualità di comandante dell’Esercito Nazionale Libico (Lna).

Haftar afferma di aver ricevuto un «mandato popolare» per governare il Paese e ha dichiarato morto e sepolto l’accordo di Skhirat del 2015, che creava il governo di accordo nazionale, e promettendo di continuare a combattere per ottenere il controllo di Tripoli.

Alla dichiarazione di Haftar hanno fatto seguito le mosse delle altre due forze in campo, il presidente del parlamento di Tobruk, Aquila Saleh, ed il capo del Governo di Accordo Nazionale Libico (Gna), Fayez al Sarraj.

Secondo la stampa libica infatti i due avrebbero raggiunto un’intesa per escludere dal processo decisionale il numero uno dell’Lna.

Secondo le indiscrezioni l’accordo prevederebbe un ritorno alla soluzione politica della crisi libica dopo il fallimento dell’offensiva militare dell’Lna su Tripoli e sarebbe anche stata stilata una «road map» per risolvere la crisi del paese.

In una nota la Farnesina ha riaffermato il pieno sostegno dell’Italia al Governo di Accordo Nazionale e alle altre istituzioni libiche legittime riconosciute dalla Comunità internazionale. Sin dallo scoppio della fantomatica Primavera araba nella ex colonia libica sono tornate le divisioni tribali e geografiche che Gheddafi aveva saputo mettere a tacere affidando ad ogni tribù la propria fetta di potere anche se lo spettro di una «balcanizzazione» del conflitto è da subito parsa quanto mai probabile, l’unità di intenti dei rivoltosi è di fatto finita il 21 ottobre 2011 con l’assassinio del Raìs.

Da oltre un anno le forze militari legate a Haftar – che proprio in qualità di comandante dell’Lna gode di un potere superiore ai rivali anche se visto con diffidenza dall’Occidente per la sua, apparente, autonomia – hanno lanciato un’offensiva per la conquista della capitale, prendendo di fatto il potere in tutto il paese visto che già controllano la Cirenaica.

Nonostante la sproporzione delle forze in campo però i militari di Haftar non sono riusciti nel loro intento e in Tripolitania da settimane si vive una fase di stallo.

A questo punto l’opzione di una soluzione militare appare quanto mai difficile per la Libia e non è da escludere una nuova missione internazionale che getti ancora più nel caos il paese.

Fabrizio Di Ernesto

 

 

 

 

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