LIBANO

Dopo l’esplosione al porto
il paese è nel caos

Il Libano nel caos dopo l'esplosione al porto di Beirut

 

Si fa sempre più drammatica la situazione in Libano dopo le esplosioni avvenute il 4 agosto nel porto di Beirut e gli scontri nelle manifestazioni contro il governo dei giorni scorsi. Ora hanno iniziato ad essere diffusi in rete video falsi che imputano le devastanti esplosioni al lancio di un missile o a un presunto attacco aereo.

Libano. L'enorme nube causata dall'esplosione al porto di BeirutSecondo gli esperti i video che circolano on line sarebbero stati realizzano e modificando alcuni filmati amatoriali girati nel momento delle esplosioni. Il sito di giornalismo investigativo specializzato nella verifica dei fatti e nell’intelligence open source «Bellingcat» ha confutato le voci e i video che imputano a un attacco missilistico le devastanti esplosioni, osservando che nessuno dei filmati mostra il presunto passaggio di un missile o di un aereo.

Nel frattempo, la comunità internazionale ha deciso di aiutare il Libano a rialzarsi dalla crisi con uno stanziamento di 250 milioni di euro, sotto la spinta di 30 leader e rappresentanti di istituzioni internazionali riuniti in videoconferenza. L’iniziativa, fortemente voluta dal presidente francese Emmanuel Macron, il leader occidentale più attivo sin da subito sul fronte dell’assistenza, è sostenuta anche dall’Onu.

I leader, tra i quali il presidente americano Donald Trump e quello del Consiglio europeo Charles Michel, hanno risposto alla chiamata di Papa Francesco che aveva chiesto generosità, e a quella di Macron dalla residenza estiva di Fort Bregancon, trovandosi d’accordo che gli aiuti devono essere consegnati il prima possibile «direttamente» alla popolazione libanese, per escludere Hezbollah e l’Iran dalla ricostruzione, sia per motivi di immagine che politici.

In merito alle proteste i grandi del mondo hanno invitato le autorità libanesi ad ascoltare i bisogni di chi manifesta legittimamente. «Bisogna fare il possibile affinché nel Libano non prevalgano il caos e la violenza», ha detto il presidente francese.

Fabrizio Di Ernesto

 

 

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