CRISI UCRAINA

Mentre le diplomazie dialogano,
Kiev si prepara alla guerra

Crisi Ucraina. Mentre le diplomazie dialogano, Kiev si prepara alla guerra

 

Sembra non sbloccarsi lo stallo tra Usa e Russia in merito alla crisi ucraina anche se Kiev, grazie a Washington continua a prepararsi alla guerra.

Crisi Ucraina. Mentre le diplomazie dialogano, Kiev si prepara alla guerra

Nelle ultime ore, infatti, dalla Lituania è atterrata una fornitura del sistema missilistico anti-aereo Stinger, mentre altre 180 tonnellate di munizioni le hanno trasferite gli Stati Uniti, per un totale di circa 1.500 dall’inizio della crisi.

Tutto quindi lascia intendere che la guerra sia molto vicina, secondo la Cia potrebbe iniziare già mercoledì prossimo, a causa dell’attivismo russo che tra pressione economica, cyberattacchi e falsi allarmi bomba sta logorando il vicino.

L’obiettivo russo, secondo il Wall Street Journal, che cita fonti di Kiev, sarebbe quello di indebolire progressivamente il Paese, provocando malcontento e proteste simili a quelle fomentate nell’est del Paese nel 2014 per giustificare un intervento.

Solo a gennaio, la polizia ucraina ha ricevuto quasi mille messaggi anonimi, soprattutto via e-mail, con falsi allarmi su ordigni piazzati in circa 10mila luoghi, dalle scuole alle infrastrutture essenziali.

Le ambasciate si svuotano

La paura di un conflitto è abbastanza diffusa in Europa tanto che molte cancellerie stanno evacuando il proprio personale, o quanto meno cercando di metterlo in sicurezza e minacciano sanzioni immediate.

Una posizione ribadita anche dal tedesco Frank-Walter Steinmeier nel giorno della sua rielezione a presidente. «Faccio un appello al presidente Putin: sciolga il cappio attorno al collo dell’Ucraina. Si unisca a noi nella strada che porta alla preservazione della pace in Europa. E non sottovaluti la forza della democrazia», ha ammonito il capo dello stato tedesco nel suo discorso di insediamento.

Il clima nelle cancellerie resta comunque da vigilia di guerra.

Dall’accostamento del ministro della Difesa britannico tra le trattative con Putin e la Conferenza di Monaco, che nel 1938 segnò la resa diplomatica al regime nazista di Adolf Hitler, alla Polonia che annuncia i preparativi per un’ondata di rifugiati in caso di conflitto attraverso il confine con l’Ucraina, gli alleati cercano stavolta di non farsi prendere in contropiede dalle mosse di Mosca.

Il tutto in attesa di nuove mosse da parte di Putin e Biden.

Fabrizio Di Ernesto

 

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