JOANNE ROWLING E LE ALTRE

«Il pensiero gender
è contro le donne»

Joanne Rowling e le altre contro il pensiero gender

 

Joanne Rowling è sempre più convinta che il pensiero gender sia un pensiero contro le donne. Contro la loro identità. L’ultimo feroce attacco arrivato dai paladini del wokismo, la crociata del New York Times, che ha lanciato la campagna: immaginate Harry Potter senza la sua autrice. E Joanne Rowling ha fatto la sua contromossa. Ha riunito a pranzo, a Londra, altre donne che come lei si sono viste colpite da ostracismo e gogna pubblica per avere espresso idee sgradite alla dittatura gender.

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Erano in quindici, in un ristorante italiano. A raccontare la notizia è stato il Times. Rowling ha riunito – scrive il quotidiano londinese – le donne «che se la ridono della furia trans». Scrittrici, accademiche, giornaliste, attiviste.

«C’erano – ha raccontato Il Foglio del 13 aprile Kathleen Stock, la professoressa costretta a lasciare l’Università del Sussex l’anno scorso a causa delle sue opinioni sull’identità di genere e che aveva ricevuto minacce di ogni tipo;

Maya Forstater, la ricercatrice che ha portato il suo datore di lavoro (un think tank londinese) in tribunale perché era stata licenziata a causa delle sue idee sul sesso biologico;

Allison Bailey, un avvocato che ha citato in giudizio il gruppo Lgbt Stonewall per censura;

Helen Joyce, direttrice della campagna «Sex Matters» e autrice di «Trans: When Ideology Meets Reality»;

Susanne Moore, l’editorialista che ha lasciato il Guardian nel 2020, sostenendo che il giornale ha modificato i suoi articoli critici del gender;

Julie Bindel, scrittrice e conduttrice televisiva femminista autrice del libro «Femminism for Women»;

Joanna Cherry, parlamentare scozzese che si è opposta alle proposte di riforma del Gender Recognition Act».

Una ideologia che mangia la realtà

Helen Joyce nel suo libro afferma che è in atto una rivoluzione culturale che intende cancellare il sesso biologico a vantaggio dell’identità di genere autodichiarata. Dopo la pubblicazione, Joyce afferma di essere stata boicottata dalla Bbc e dalle altre tv e che la catena di librerie Waterstones ha fatto di tutto per non vendere il suo testo.

Helen Joyce parla, ancora, «di fondazioni di beneficenza controllate da miliardari che uniscono le forze con gruppi di attivisti per pompare denaro in lobby dietro le quinte per un cambiamento legale.

Hanno conquistato grandi partiti politici, in particolare i democratici americani, e grandi imprese, compresi i giganti della tecnologia. Sono supportati dalle industrie farmaceutiche, che ci vedono già una montagna di affari».

«Donna» e «madre» parole divenute scomode

Presente al pranzo anche Kathleen Stock, che nel suo libro «Material Girls» spiega come i politici di tutti i grandi partiti, celebrità, leader di enti di beneficenza e aziendali, medici, media e molte istituzioni hanno aderito alla nuova ideologia transgender.

Così gli organismi di sanità pubblica, che hanno eliminato parole come «donne» e «madri». Nel nuovo libro, Stock sintetizza così l’importanza del sesso biologico: «La ragione più semplice e ovvia per cui i sessi sono importanti è che senza di essi la nostra specie finirebbe».

Un bel circolo di intellettuali che difendono l’identità femminile e che magari, insieme, potranno proporre una nuova forma di «donnismo» dopo che il femminismo ha abdicato dinanzi al pensiero gender.

Vittoria Belmonte

 

 

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