IL PREMIER AL G20 CON LA FIGLIA

«Ho il diritto di fare la madre
come voglio»

Giorgia Meloni al tavolo della presidenza del G20 di Bali

 

Hanno veramente toccato il fondo. Adesso prendono a pretesto anche i bambini. Semplicemente vergognose le critiche di alcuni quotidiani nazionali contro Giorgia Meloni per aver portato la figlia Ginevra di 6 anni con sé nella trasferta a Bali per il G20.

Ridicoli gli attacchi a Giorgia Meloni per aver portato con sé al figlia Ginevra al G20 di BaliLasciano basiti gli attacchi perpetrati su alcune testate nazionali, e ancor di più quelli lanciati da una trasmissione tv.

Verrebbe da chiedersi, ma chi sono costoro per criticare la vita privata di un Premier nell’adempimento delle proprie funzioni.

Chi sono costoro per decidere chi debba salire le scalette di un aereo, chi sono costoro per decidere degli affetti di una Madre?

Rabbrividisco al pensiero in quanto Genitore, rabbrividisco alla cattiveria espressa mettendo in mezzo una bambina.

Un pensiero politico che sta prendendo il verso dell’odio, entrando nelle case delle persone con la spocchia di voler gestire anche una famiglia nella sua vita privata.

La «psicopolizia» di orwelliana memoria

Serata in abiti tradizionali indonesiani per i leader del mondo al G20 di BaliMi torna in mente Orwell ed il suo, mai sufficientemente lodato, «1984». Naturale il paragone con la «Psicopolizia» che nel romanzo si doveva occupare del pensiero delle persone fino ad arrivare nelle case spiando tutti i componenti del nucleo familiare.

Ma perché arrivare a tanto? Non è bastata la sonora sconfitta elettorale, non sono bastate le figuracce fatte da uno dei partiti che fino a qualche anno fa rappresentava il 40% della popolazione. Continuano, imperterriti, aggrappandosi a tutto, anche le cose più insignificanti, per fare «opposizione».

Ma questa volta hanno veramente esagerato. Passato il limite. Dimenticano che la gente ha bisogno di risposte Sociali e Politiche e non di livore e odio verso tutto quello che rappresenta la prima donna Premier dell’Italia.

E si che sono genitori anche loro e dovrebbero essere inteneriti dalla gioia di crescere o aver cresciuto un figlio, magari trasmettendogli ideali d’amore e rispetto per il prossimo.

Non può non ricorrere il paragone alla vecchia politica, quando anche con la sventura del terrorismo i nostri rappresentanti, rimasero comunque garbati e rispettosi dell’avversario, senza mai scendere nelle vicende personali se non strettamente legate alla politica.

Non credo che un posto occupato da una bambina di 4 anni su un Jet possa aver impoverito le casse del nostro Stato o minato le risorse del contribuente italiano.

Il comportamento degli altri leader

La premier italiana Giorgia Meloni e il presidente cinese Xi Jinping prendono posto al tavolo della presidenza del G20 di Bali

Non credo che nessun rappresentante legittimo di uno Stato, non abbia mai portato i suoi cari più stretti con sé.

Obama, Macron, i Reali di Gran Bretagna, tutti sempre accompagnati, come è giusto che sia, dagli affetti più vicini e più importanti.

Non credo che una mamma non possa decidere per la sua bambina. Giusta, ovvia e chiara la risposta del presidente del Consiglio. L’educazione di una figlia non si può impartire «conto terzi». Nessuno può arrogarsi il diritto di scegliere come deve comportarsi una madre per meschine convenienze politiche.

Quella di Giorgia Meloni è una scelta comprensibile, per non stare troppi giorni lontana dalla bambina e godersi qualche momento libero con lei anche nei giorni frenetici del summit.

Anche altri presidenti del Consiglio, hanno portato i figli in missioni internazionali. Nel 2019, ad esempio, Giuseppe Conte partecipò al G20 di Osaka e in Giappone volò anche il figlio Nicolò di 11 anni. Matteo Renzi, invece, nel 2016 andò al G7 sempre in Giappone con la moglie Agnese e la figlia Ester, che all’epoca aveva 9 anni.

Il post di Giorgia Meloni

Agli attacchi pervenuti dall’Italia la premier ha risposto con un secco post di Facebook: «Mentre torno a casa dalla due giorni di lavoro incessante per rappresentare al meglio l’Italia al G20 di Bali, mi imbatto in un incredibile dibattito sul fatto che sia stato giusto o meno portare mia figlia con me mentre andavo via per quattro giorni.

La domanda che ho da fare agli animatori di questa appassionante discussione è: quindi ritenete che come debba crescere mia figlia sia materia che vi riguarda? Perché vi do una notizia: non lo è.

Ho il diritto di fare la madre come ritengo. E ho diritto di fare tutto quello che posso per questa Nazione senza per questo privare Ginevra di una madre. Spero che questa risposta basti per farvi occupare di materie più rilevanti e vagamente di vostra competenza».

Massimiliano Burri

 

 

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