Per l’ottano sabato consecutivo i Gilet Gialli sono scesi in piazza a Parigi e in diverse città della Francia. Un protesta che cresce con 8mila manifestanti stimati in strada a Parigi, il triplo di una settimana fa, e 84mila nel resto della Francia. Tra le fila degli attivisti, per la prima volta dall’inizio delle manifestazioni, ha fatto la sua apparizione un servizio d’ordine dei dimostranti che ha concordato l’itinerario del corteo con la polizia e lo ha fatto rispettare evitando gran parte dei disordini del passato. I membri del servizio d’ordine erano riconoscibili da una fascia bianca al braccio.
La manifestazione principale era stata organizzata a Bourges, una cittadina di 68mila abitanti che si trova nel centro della Francia in una posizione equidistante dalle principali città. Qui hanno sfilato cinquemila Gilet Gialli nonostante il divieto della prefettura e la presenza di 80mila agenti schierati.
Proteste anche a Touquet, una cittadina sulla costa normanna dove si trova la casa di vacanza del presidente francese Emmanuel Macron: i manifestanti hanno cercato di forzare le transenne disposte dalle forze dell’ordine nelle strade attorno alla villetta. A Bourges cinquemila gilet gialli hanno sfilato in corteo per la città, nonostante il divieto della Prefettura.
Sugli Champs-Elysees a Parigi, gli unici incidenti sono avvenuti per la mano pesante usata dalla polizia per impedire che un centinaio di manifestanti proseguisse dell’avenue Friedland verso l’Arco di Trionfo. Le forze dell’ordine hanno lanciato lacrimogeni, causato diversi feriti e fermato 74 persone. Forti tensioni si sono registrate a Bordeaux dove non sono mancati scontri con la polizia al termine del corteo.
La protesta, originata contro la stretta economica varata dal governo francese, si è dunque trasformata settimana dopo settimana, in una richiesta di dimissioni del presidente Macron, con il conseguente successivo ritorno alle urne.
Vincenzo Fratta