ELEZIONI AMMINISTRATIVE IN FRANCIA

Il Covid-19 tiene lontani
gli elettori dalle urne

 

Le elezioni amministrative francesi di domenica sono risultate fortemente condizionate dall’epidemia di Covid-19, dalla quale Oltralpe si credevano immuni e pronti ad ironizzare su quanto stava accadendo in Italia.

Amministrative francesi: Marine Le Pen al votoL’emergenza sanitaria ha infatti spinto più di un francese su due a rimane a casa, con il risultato che ha votato solo il 44,5% dei 48 milioni di cittadini chiamati a rinnovare i consigli comunali di Parigi e di altri 35mila comuni.

In questa situazione, su pressione di quasi tutte le forze politiche il presidente Emmanuel Macron ha annunciato il rinvio del secondo turno delle elezioni municipali, inizialmente previsto per domenica prossima, e lo stop alle riforme governative in corso, inclusa quella delle pensioni, chiedendo a tutti i cittadini di limitare gli spostamenti con l’obiettivo di contenere la diffusione del coronavirus.

«Siamo in guerra. È una guerra sanitaria. Il nemico è invisibile e si propaga. Per questo chiedo la mobilitazione generale di tutti: ogni azione deve essere volta alla lotta all’epidemia, nulla deve distrarci», ha dichiarato il capo dell’Eliseo in un discorso alla Nazione.

I risultati sono ancora parziali anche perché la nuova legge di decentralizzazione stilata per Parigi, Lione e Marsiglia scimmiotta il sistema presidenziale statunitense e prevede che il sindaco sia eletto dai consiglieri comunali eletti nei singoli distretti delle città.

Questi divenuti una sorta di «grandi elettori» sceglieranno il sindaco in una votazione a maggioranza anch’essa a doppio turno.

Il risultato più atteso era ovviamente quello della capitale dove il sindaco uscente, la socialista Anne Hidalgo, è in testa con circa il 30%, davanti a Rachida Dati (Republicains) con il 22% e ad Agnés Buzyn (La Republique en Marche, il partito di Macron) con il 17%.

Grande attesa anche per i risultati di Le Havre che vedeva in corsa il primo ministro Edouard Philippe che ha ottenuto il 43% dei voti e, quando si terrà il ballottaggio, dovrà sfidare il comunista Jean-Paul Lecoq, fermo al 36%, che potrebbe realizzare una coalizione antigovernativa trovando i voti di tutti i partiti e cittadini che puntano a mettere in crisi il governo ed il presidente.

A Lione invece risulta in vantaggio il candidato dei verdi Doucet con il 25%, davanti al repubblicano Blanc. Anche qui grandi attese ma scarsi risultati per il candidato presidenziale Cucherat che raggiunge a stento a stento il 15% dei consensi.

Nel resto della Francia da segnalare il buon risultato ottenuto dal Rassemblement National, erede del Front National, soprattutto nei comuni del Sud del Paese. Marine Le Pen ha chiesto al presidente di annullare il secondo turno e dichiarare eletti i candidati più votati nel primo turno, una soluzione che ovviamente avvantaggerebbe il suo partito evitando alleanze «antifasciste» al secondo turno.

Fabrizio Di Ernesto

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