TURCHIA

Erdogan torna
a sfidare l’Europa

Il presidente turco Tayyip Erdogan con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen

 

Sul tema dei migranti l’Unione europea continua ad essere ostaggio dei ricatti del capo di stato turco Recep Tayyip Erdogan. Questo in sintesi l’esito dell’incontro avvenuto ieri, lunedì 9 marzo a Bruxelles, a dieci giorni dalla decisione di Ankara di aprire le frontiere con l’Europa.

I migranti siriani che il presidente turco Erdogan ha spinto al confine grecoA Bruxelles il leader turco ha incontrato il presidente della Commissione Ursula von der Leyen e quello del Consiglio europeo Charles Michel, che la scorsa settimana si erano già recati sulle due sponde del confine al centro dello scontro per rassicurare Atene e cercare una via d’uscita con Ankara. Il sultano turco è tornato ad avanzare le proprie pretese: rinegoziare, a suo vantaggio, l’accordo con i migranti siglato nel 2016.

In pratica secondo Ankara non basta sveltire le pratiche per destinare al paese i sei miliardi di euro dell’accordo ma aumentare tale dotazione. Inoltre nelle intenzioni turche Bruxelles dovrebbe sostenere Ankara nel progetto di creare una zona cuscinetto in territorio siriano dove ammassare i rifugiati.

«Ci aspettiamo che i nostri alleati mostrino solidarietà nei confronti della Turchia senza discriminazioni o condizioni politiche ed è importante che questo sostegno arrivi senza ulteriori ritardi», ha affermato Erdogan nella conferenza stampa con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

«La Turchia è un alleato importante e valido che contribuisce alla nostra condivisa sicurezza in molti modi», ha replicato il numero uno dell’Alleanza atlantica sottolineando che «la questione dei rifugiati è una sfida comune che necessita di soluzioni comuni».

Da parte sua Michel ha spiegato che per l’Ue «è importante attuare l’accordo con la Turchia sui migranti, ma il confronto riguarda anche la sicurezza e la situazione regionale, soprattutto in Siria».

La von der Leyen da parte sua ha sottolineato che si tratta solo di un primo incontro, cui seguiranno «significative discussioni nei prossimi giorni e nelle prossime settimane», anche perché al momento Bruxelles non può permettersi di piegarsi alle richieste turche. Oltretutto un nuovo accordo richiederebbe poi l’unanimità, ipotesi complicata visto che attualmente Cipro denuncia trivellazioni turche nel Mediterraneo orientale e la Grecia non appare disposta a piegarsi ad Ankara.

Mentre le parti cercano un difficile accordo al confine tra Grecia e Turchia resta tesa, con migliaia di persone accalcate e la Turchia continua a lanciare accuse di violenze sui migranti alla polizia greca.

Oggi intanto Bruxelles ha fatto sapere che una delegazione guidata dall’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea lavorerà con il ministero degli Esteri della Turchia nei prossimi giorni per chiarire le modalità di attuazione dell’accordo sui migranti «in modo da essere certi che stiamo sulla stessa pagina».

Fabrizio Di Ernesto

 

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