Sta per concretizzarsi l’annunciato disimpegno Usa in Germania. In seguito ad un accordo con la cancelliera Angela Merkel, 12mila militari americani saranno ritirati dal paese. La metà circa sarà dislocata in Europa mentre gli altri torneranno a casa.
La decisione sta suscitando molte polemiche tra chi lo considera un regalo alla Russia e uno schiaffo alla Nato e chi invece ne vede una ridefinizione delle priorità militari yankee. Per altri invece una scelta di Donald Trump per punire la Germania con cui i rapporti sono deteriorati.
La mossa, dei cui si parlava da tempo, è stata ora ufficializzata dal capo del Pentagono Mark Esper: la presenza militare Usa in Germania sarà ridotta da 36.000 a 24.000 soldati, tra uomini dell’esercito e dell’Air Force. Circa 6.400 torneranno negli Stati Uniti con le loro famiglie, i restanti 5.400 saranno riposizionati nel Vecchio Continente, in gran parte in Italia e in Belgio.
In un futuro non troppo lontano altri militari dovrebbero essere riposizionati in Polonia e negli altri paesi a ridosso della Russia.
Gli F-16 potrebbero arrivare in Italia
Stando a quanto riferito dai media a stelle e strisce per quanto riguarda il nostro paese, nello Stivale dovrebbero essere dislocati due battaglioni dell’esercito e la squadriglia di caccia F-16, trasferiti probabilmente nella base aerea di Aviano, in provincia di Vicenza.
Il quartier generale dello Us Africa Command potrebbe essere spostato a Napoli dove si trova la base navale della Marina militare statunitense, oppure in Spagna. Mentre il quartier generale dello Us European Command, attualmente a Stoccarda, sarà trasferito a Mons, in Belgio.
Trump ha commentato la vicenda chiosando: «La Germania non sta pagando la sua quota alla Nato, se ne sta approfittando mentre noi li proteggiamo, è uno dei pochi Paesi che non paga il giusto».
La notizia del disimpegno Usa in Germania ha avuto vasta eco a Berlino, dove Norbert Roettgen, candidato Cdu alla presidenza del partito ha tuonato: «Il ritiro delle truppe Usa invece di rafforzare la Nato porta ad un indebolimento dell’Alleanza nei confronti della Russia ma anche dei conflitti nel Vicino e Medio Oriente», mentre negli Usa l’ex sfidante di Obama Mitt Romney ha commentato: «È un regalo alla Russia».
Da tempo gli Usa stanno rivedendo la dislocazione dei loro militari nelle basi estere ed in quest’ottica sono sempre meno quelli dislocati nel cuore del Vecchio continente. Ora l’attenzione è tutta protesa verso il Mediterraneo, il Medio Oriente e la Russia, ovvero lì dove ci sono più zone di frizione tra Washington ed il resto del mondo.
Fabrizio Di Ernesto
LE NUOVE ARMI DEGLI USA
Primo missile ipersonico a Stelle e Strisce del 23 marzo 2020