L’ATTACCO FRANCESE ALL’ITALIA

Silenzio sul Mediterraneo,
crisi di nervi per Ventimiglia

Crisi Italia Francia dopo l'attacco del ministro Darmanin al governo Meloni

 

Alla vigilia del viaggio di Antonio Tajani a Parigi si riapre a sorpresa la crisi Italia Francia. Il suo omologo francese torna ad attaccare il governo Meloni, e il summit naturalmente salta. Con un po’ di presunzione si potrebbe dire che solo chi avesse letto il nostro precedente contributo sui migranti e l’accordo di Dublino, potrebbe meglio decifrare le schermaglie italo-francesi (continuazione di quelle autunnali), per cui Darmanin dovrebbe dire touché.

Il Ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin ha attaccato il tv il governo italianoRicapitolando, il Ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin, simbolo della virata autoritaria di Macron sempre più in crisi di consenso, dice esplicitamente «madame Meloni, il governo di estrema destra scelto dagli amici di Le Pen, è incapace di regolare i problemi migratori per i quali è stata eletta».

L’antefatto: il 3 maggio il successore di Marie Le Pen e attuale presidente di Rassemblement National Jordan Bardella visita il confine di Ventimiglia bollando l’on. Darmanin come un piccolo ministro, incapace di procedere ad «espulsioni».

Il grimaldello dello stato di emergenza

Non è ancora venuto fuori, ma l’impossibilità di espellere migranti verso l’Italia collegata al sibillino richiamo all’incapacità di gestire i flussi di irregolari è un’allusione, per chi ha seguito gli eventi non tanto velata, alla circolare di dicembre scorso in cui si sospendono i trasferimenti dagli altri paesi europei all’Italia a causa del collasso delle strutture di accoglienza. Scenario che lo stato di emergenza dichiarato ad inizio aprile ha reso «definitivo».

Come evidenziato dalla giurisprudenza olandese, nelle condizioni in cui versa l’Italia, il respingimento francese a Ventimiglia non può che comportare una palese violazione dei diritti umani consacrati nei trattati internazionali e nelle norme comunitarie.

Alla frustrazione di non poter più scaricare sull’Italia i propri problemi, il Ministro dell’Interno ha risposto con parole di evidente sgrammaticatura istituzionale, facendo leva sul complesso di inferiorità che attanaglia da sempre il «Bel Paese».

La soluzione è una maggiore cooperazione Ue

Un barcone di migranti in navigazione verso l'ItaliaSi deve notare con favore la risposta dignitosa di alcuni membri dell’opposizione (il Cinque Stelle Conte e il responsabile esteri Pd Giuseppe Provenzano) che di fronte a questa nuova crisi Italia Francia hanno evidenziato l’ingerenza «straniera» sui nostri processi democratici, sussulto che non si vedeva da tempo e frutto anche dell’archiviazione dell’era Letta (insignito della legion d’onore francese).

Se la soluzione è maggiore cooperazione, di modo che la prima accoglienza sia distribuita, la «mossa» del Governo Meloni di dichiarare lo stato d’emergenza, lungi dal palesare una presunta incapacità gestionale, evidenzia tutti i limiti degli accordi di Dublino, la somma degli egoismi nazionali, e l’incapacità di un’Europa senza prospettive comuni e sempre più incapace di manifestare idee originali e di essere baricentro, tra Oriente e Occidente, fulcro di cui abbiamo bisogno, come non mai, oggi.

Armando Mantuano

 

 

IL NODO DELLA PRIMA ACCOGLIENZA

Lo scossone dell’Olanda agli Accordi di Dublino del 4 maggio 2023

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