VENEZUELA

Cosa sta succedendo
realmente nel paese?

 

Sono sporadiche e parzialmente esaustive le notizie della grave crisi economica (e umanitaria) che da anni imperversa nel Venezuela e che ha visto migliaia di nostri connazionali, lì residenti da decenni, tornare in Italia dopo aver perso quasi tutto, lavoro e risparmi.

Con il Pil crollato, una inflazione galoppante e, persino, una drammatica carenza di medicinali, questo Paese sudamericano, un tempo terra che attraeva investimenti e migranti per le sue ricchezze, dal petrolio ai prodotti agricoli, sta sprofondando nel totale caos sociale.

Maduro se la prende, più a torto che a ragione, con i mass-media stranieri che accentuerebbero la realtà della crisi, ma una via d’uscita ancora non la indica.

Con Chavez, nel 1999, i profitti derivanti dal petrolio, di cui il Paese è ricchissimo, furono quasi a pioggia distribuiti alla popolazione facendo aumentare la domanda interna di beni e servizi, senza però che questi venissero prodotti dal sistema economico interno, ma ricorrendo all’importazione con costi più alti, pagati con una moneta, il Bolivar, che sui mercati perdeva continuamente di valore.

Quindi, in tali condizioni, il default venezuelano fu servito, in nome di una socialismo reale che in nessuna parte del mondo ha mai portato benessere e giustizia sociale, ma solo povertà e ingiustizie diffuse.

A farne le spese, anche adesso, sono gli anziani con pensioni da fame e i bambini che crescono nel degrado e nel malessere.

Certamente è auspicabile che venga scongiurato un intervento (con i metodi che conosciamo) degli Stati Uniti, allettati dalle risorse naturali venezuelane ma, nel contempo, sarebbero necessarie nuove e libere (da condizionamenti) elezioni con programmi politici attenti alla ripresa produttiva ed economica, considerate le ricchezze del Paese, per contrastare la crescente disoccupazione e stabilizzare politicamente quest’area importante di quel continente, che il Venezuela può contribuire a bilanciare le forze in campo, di vario tipo, tra il nord ed il sud delle americhe.

Ma perché, da tempo, di tutta questa situazione se ne parla poco, e male?

Fabio Verelli

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