LE PRESIDENZIALI IN BRASILE /3

Ciro Gomes,
il dovere della speranza

Chi è Ciro Gomes, candidato alla presidenza del Brasile

 

Nella recente intervista concessa in occasione del suo ottantesimo compleanno al supplemento «Lettura» del Corriere della Sera, il grande cantautore Caetano Veloso ha indicato in Ciro Gomes la sua preferenza nelle elezioni presidenziali brasiliane del 2 ottobre.

Ciro Gomes, candidato per la quarta volta alla presidenza del Brasile«Vorrei che in Brasile si vedesse finalmente una luce» afferma Caetano anche se è consapevole che la polarizzazione dell’elettorato fra i due candidati «maggiori» Jair Bolsonaro e Lula da Silva, difficilmente consentirà a Ciro Gomes di raggiungere il ballottaggio.

Sostenuto dal Partido Democratico Trabalhista (Pdt), Ciro Gomes sarebbe una valida alternativa di sinistra moderata al ritorno alla Presidenza della Repubblica di Lula da Silva (alto tasso di corruzione nel Pt e presenza di un ala vetero marxista) o dell’«impresentabile» Jair Bolsonaro.

Ciro Gomes, il cui nome è poco conosciuto in Italia, è un politico di lunga esperienza che ha ricoperto importanti incarichi pubblici. Il suo è il quarto tentativo di scalata alla presidenza della Repubblica.

La politica nel Ceará

Nato il 6 novembre del 1957 in una cittadina dello Stato di San Paolo dall’impronunciabile nome di origine india, Pindamonhangaba, Ciro Gomes è avvocato e professore universitario. Sposato tre volte. La sua carriera politica comincia nello Stato del Ceará, nel nordest del Paese, dove è radicata la famiglia paterna.

Nel Ceará Ciro Gomes è stato prima deputato statuale (1983-1989), poi sindaco della capitale Fortaleza (1989-1990) e infine Governatore dello Stato (1991-1994).

Ministro con Itamar Franco e Lula da Silva

Nel 1994-1995 ha compiuto il salto nella politica federale diventando Ministro delle Finanze sotto la presidenza di Itamar Franco.

Nel 1998 la prima candidatura e nel 2002 la seconda candidatura alla presidenza della Repubblica. In entrambe le occasioni non riesce a raggiungere il ballottaggio.

Diventato presidente del Brasile al suo terzo tentativo, Lula da Silva lo nomina ministro dell’Integrazione Nazionale, fino al termine del mandato nel 2006.

Il São Francisco e la Trasnordestina

Il canyon del fiume São Francisco nei pressi di CanindéIl presidente Lula incarica Ciro Gomes di sovrintendere ad una delle principali iniziative intraprese durante il suo primo mandato, la deviazione parziale del corso del fiume São Francisco, uno dei più grandi corsi d’acqua del Brasile e dell’intera America Latina.

Il progetto si propone di portare acqua in una area semiarida tra gli Stati di Pernambuco, Paraíba, Rio Grande do Norte e Ceará nella quale gravitano circa dodici milioni di persone, attraverso la realizzazione di due canali per un’estensione totale di 700 chilometri con nove stazioni di pompaggio.

Un’opera di tale rilievo non poteva non sollevare forti polemiche. I critici affermano che deviazione del São Francisco fornirà soprattutto acqua per l’irrigazione agli imprenditori dell’agrobusiness e ai proprietari terrieri e al tempo stesso ne priverà le popolazioni che vivono lungo il percorso originale del fiume. I sostenitori del progetto sottolineano la sua importanza per l’abbeveraggio degli animali e l’approvvigionamento umano in una area priva di fiumi perenni.

Portata avanti lungo gli anni la colossale opera ha assunto la denominazione di «Progetto di integrazione del bacino del fiume São Francisco con i bacini idrografici del Nordest settentrionale». Gli Assi Nord ed Est sono stati inaugurati il 9 febbraio di quest’anno, mentre è in discussione l’ipotesi di aggiungere un Asse Sud, per raggiungere gli Stati di Bahia e Sergipe, e un Asse Ovest verso il Piauí.

Nel 2015-2016 Ciro Gomes ha svolto un altro importante incarico divenendo direttore della Trasnordestina una società sussidiaria della Companhia Siderurgica National incaricata di realizzare un collegamento ferroviario tra il porto di Pecém nel Ceará e quello di Sueape nel Pernambuco.

La terza candidatura nel 2018

Dal 2007 al 2011 Ciro Gomes è eletto deputato federale. Nelle presidenziali del 2010 che videro il passaggio di testimone tra Lula e Dilma Rousseff i partiti che dovevano sostenerlo non si accordarono per la sua candidatura. Così tra il 2013 e il 2015 è tornato nel Ceará per ricoprire l’incarico di Ministro della Sanità.

Inizialmente favorevole all’operazione Lava Jato che ha sconvolto la politica brasiliana portando alla destituzione della presidente Dilma Rousseff e all’arresto di Lula, Ciro Gomes ha assunto con tempo una posizione critica e si è caratterizzato come un convinto oppositore di Michel Temer, il vicepresidente salito nel gradino più alto dopo la deposizione dell’esponente del Pt.

Nel 2018 compie il terzo tentativo alle presidenziali del Brasile sostenuto dal Pdt. Ancora una volta non raggiunge il ballottaggio, che avrebbe poi visto l’affermazione di Jair Bolsonaro su Fernando Haddad del Pt.

Durante il governo Bolsonaro è all’opposizione e si dedica a raggruppare intorno a sé uno schieramento di sinistra moderata distinta dal Pt. Nelle maggiori città del Brasile svolge un’intensa attività convegnistica alla quale unisce una presenza costante su tutti i mezzi di comunicazione tradizionali e su internet.

Il 21 gennaio di quest’anno Ciro Gomes ha lanciato la sua quarta candidatura per la presidenza della Repubblica accompagnata dalla pubblicazione del libro «Progetto Nazionale. Il dovere della speranza».

Ancora una volta il ballottaggio appare però una chimera. Le previsioni dei sondaggi gli accreditano il 7% dei consensi, a fronte del 50% di Lula da Silva e del 35% di Jair Bolsonaro.

Vincenzo Fratta

 

 

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