STATI UNITI

Anche Thomas Jefferson
nel mirino della «cancel culture»

Cancel Culture. Giù anche la statua di Thomas Jefferson

 

Dopo Cristoforo Colombo e i generali sudisti a finire nel mirino della cancel culture statunitense è la volta di Thomas Jefferson, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti.

Cancel Culture. Giù anche la statua di Thomas JeffersonIl consiglio comunale di New York ha appena approvato all’unanimità la proposta di rimuove dai locali del municipio la monumentale statua del principale autore della Dichiarazione d’Indipendenza del 4 luglio 1776, in quanto possessore di schiavi.

Thomas Jefferson (1743-1826) illuminista, fautore di uno Stato laico e liberale, è stato uomo politico, scienziato, architetto nonché terzo presidente degli Stati Uniti.

Il suo volto è ritratto sul monte Rushmore accanto a quelli di George Washington, Abraham Lincolm e Theodore Roosevelt.

La cancel culture è la più recente declinazione del «politicamente corretto», una corrente di pensiero che guarda al passato astraendolo dal suo contesto storico, ed emettendo sentenze di condanna, vere e proprie «fatwà», in base agli pseudo valori che una minoranza agguerrita intende imporre al resto della società.

Si declina in vario modo e in tutti i campi: dall’abbattimento delle statue e dalla cancellazione dei classici antichi dai piani di studi universitari, fino alla «censura» di fiabe e film di animazione.

Essendo i radical chic italiani, egemoni nei media mainstream, soliti a riproporre nel nostro paese tutte le storture che provengono da oltreoceano, c’è da temere che presto tardi la moda della cancel culture farà la sua prepotente apparizione anche qui da noi. E qualche avvisaglia già si avverte.

Vincenzo Fratta

 

 

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