SICUREZZA

Migranti contro polizia
a piazza Indipendenza

La polizia è intervenuta stamane per liberare piazza Indipendenza, trasformata in accampamento da un centinaio di persone, in gran parte migranti richiedenti asilo provenienti dal Eritrea e Somalia, che erano state sgomberate il 19 agosto dal palazzo occupato nell’attigua via Curtatone.

Gli occupanti hanno reagito con il lancio di bombole e sassi contro gli agenti che hanno dovuto utilizzare gli idranti. Due al momento le persone fermate.

Dopo le tensioni con le forze dell’ordine, i migranti si sono dispersi nelle strade limitrofe alla stazione Termini. L’episodio di stamattina arriva dopo giorni di tensione. In prefettura si è trovata una soluzione provvisoria per un centinaio di loro (su oltre 440), i più fragili tra minori, anziani e disabili e per le loro famiglie. Il Comitato per l’ordine e la sicurezza convocato dal prefetto Paola Basilone ha deciso che sarà la società che gestisce l’immobile sgomberato dopo quattro anni di occupazione, la Sea Servizi Avanzati, a garantirgli un alloggio per sei mesi, senza costi per il Comune. Al termine di questo periodo la prefettura convocherà un altro tavolo per verificare il lavoro degli Enti locali per una soluzione definitiva.

Gli aventi diritto alla casa saranno scelti da un organismo istituito presso l’assessorato alle Politiche abitative del Campidoglio. Secondo il direttore generale di Amnesty International Italia, Gianni Rufini è paradossale «la circostanza che lo Stato italiano, concedendo l’asilo politico, abbia deciso di dare protezione a molte di queste persone per poi negare loro, successivamente, ogni forma di assistenza».

La Questura di Roma ha spiegato che l’intervento «si è reso urgente e necessario dopo il rifiuto di mercoledì di accettare una sistemazione alloggiativa offerta dal Comune di Roma, ma soprattutto per le informazioni di alto rischio pervenute, inerenti il possesso da parte degli occupanti di bombole di gas e bottiglie incendiarie. Le forze dell’ordine sono state aggredite con lancio di sassi e bottiglie e l’intervento con gli idranti ha impedito che venissero accesi fuochi e liquidi infiammabili».

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