CAVE DI GUIDONIA

Scioperi e cortei
contro i licenziamenti

 

Oltre 300 lavoratori delle cave sono scesi in piazza Matteotti a Guidonia Montecelio per difendere il proprio posto di lavoro. La scorsa mattina è stata proclamata una giornata di sciopero dai sindacati Cgil, Cisl e Uil dopo che 50 persone sono state licenziate a seguito del mancato rinnovo delle autorizzazioni alle aziende.
«Quello delle cave di marmo – ha dichiarato il consigliere regionale del Lazio, Laura Cartaginese – è un settore chiave per il territorio tiburtino che prevede nell’attività estrattiva circa 1500 lavoratori, oltre 2000 famiglie calcolando anche l’indotto. Come ho già ribadito un paio di mesi fa, esiste una proposta di legge studiata ad hoc per tutelare l’occupazione e l’ambiente, va esaminata o quanto meno presa in considerazione. Non è la prima volta che si arriva al ritombamento dei siti, basta garantire il lavoro, magari evitando che parte dello stesso venga demandato all’estero. Il Comune di Guidonia Montecelio si impegni a determinare al più presto possibile i provvedimenti di rilascio delle concessioni approvate in Regione Lazio, perché il travertino romano rappresenta ancora oggi una ricchezza per tutto il territorio e l’unico sostentamento per migliaia di famiglie tiburtine».

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