SCUOLA E COVID-19

Maturità senza scritti
e promozioni di massa

Esame di Maturità. Per terminare l'anno probabile una maxi prova soltanto orale

 

Sono ipotesi, ma quasi obbligate, a due mesi dall’ultima campanella scolastica: esame di maturità senza scritti e solo una maxi prova orale; poi nessun bocciato, nemmeno chi è indietro in qualche materia. Questo il piano di emergenza del ministro Azzolina per portare a termine l’anno scolastico in questa situazione di «quarantena da Coronavirus».

L'esame di Maturità 2020 sarà condizionato dall'andamento dell'epidemiaSe si tratterà di un progetto attendibile si saprà soltanto dopo Pasqua, quando sarà più semplice capire se il rientro nelle aule è ipotizzabile per maggio oppure se i ragazzi resteranno a casa fino a giugno. Il Ministero dell’Istruzione pare stia optando per una soluzione indolore, ove nessuno studente possa perdere l’anno, anche se non è previsto un «6 politico» per decreto.

La conditio resta il primo quadrimestre, nel quale non devono figurare voti inferiori al 4. Per i 460mila studenti che, invece, aspettano di conoscere le modalità di svolgimento del proprio esame di maturità, sono stati studiati diversi percorsi.

Il primo, piuttosto remoto, se dovessero tornare in aula ai primi di maggio, prevede che vengano ammessi tutti all’esame di maturità, nessuno escluso, anche quelli che accusavano qualche insufficienza.

A quel punto ci sarebbero almeno quattro settimane full time di lezione e il 17 giugno potrebbe essere la data per il primo scritto di italiano. Le tracce però terrebbero presente l’impossibilità di concludere il programma, dando alle commissioni ampia autonomia di scelta sulle tracce.

La seconda ipotesi, più probabile, è che nessuno torni in aula. Il 17 maggio diventa una data limite: con le scuole chiuse fino ad allora, l’esame di Stato dovrà essere praticamente una innovazione.

Tutti gli studenti ammessi, ma senza esame con due scritti. Verrà tutto convogliato in un unico colloquio «più robusto» alla presenza della commissione. Un esame impegnativo, certamente, della durata di almeno un’ora e con alcuni esercizi matematici o di traduzioni, a seconda del percorso scolastico.

Questa soluzione, peraltro, è stata già adottata in passato, in situazioni di emergenza come a L’Aquila nel 2009 o a Modena nel 2012 a seguito dei terremoti. In quest’ultimo caso tutto il colloquio varrebbe 60 punti su 100, con gli altri 40 assegnati valutando il percorso scolastico degli anni di terza e quarta superiore.

La data di avvio del maxi colloquio sarebbe sempre la stessa, il 17 giugno, con conclusione prevista entro metà luglio.

Mentre un’altra situazione di lockdown (che nessuno si augura per ovvi motivi), imporrebbe quasi automaticamente l’esame online. A quel punto anche per i ragazzi di terza media potrebbe diventare concreta l’ipotesi del maxi colloquio.

Ma attenzione, dal Ministero si pianifica una coda alla cosiddetta «promozione di massa»: per recuperare il programma lasciato indietro in questi mesi, sarebbero utilizzati quelli post estate, settembre e ottobre 2020. Per i ragazzi sarà ovviamente uno sforzo in più, in termini di tempo ed energie, per recuperare tutti i mesi «persi» in quarantena.

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