L’ABBANDONO SCOLASTICO IN ITALIA

Un primato
non invidiabile

 

Il nostro Paese è ai vertici della non invidiabile classifica europea sull’abbandono scolastico dei minori. Un segnale scoraggiante di evidente arretratezza culturale che dimostra la fragilità di come viene gestita l’istruzione pubblica che, in uno Stato sano, dovrebbe rappresentare il «fiore all’occhiello» per una armonica rinascita della nostra comunità nazionale.

La regione più virtuosa, in questa desolante graduatoria, è il Friuli Venezia Giulia che, nello scorso anno (ultimo dato disponibile), ha registrato un 8% di abbandono, mentre la Sicilia è quella col dato percentuale più alto, con un non invidiabile 23,5%.

Purtroppo, in Italia poco e male si investe nell’edilizia scolastica e nella formazione professionale degli studenti; anzi, troppo spesso, quando si appronta una finanziaria, il Governo tende a risparmiare, irresponsabilmente, proprio sul comparto scuola pubblica.

Il problema è che quando un Paese, moderno e industrializzato, non investe sullo sviluppo culturale dei propri giovani, è un Paese senza futuro.

Questa è la triste realtà che auspichiamo sia presto invertita con scelte politiche responsabili più improntate al recupero ed alla valorizzazione del mondo scolastico pubblico, sia verso gli studenti che verso i docenti; quest’ultimi mortificati con retribuzioni inadeguate per quello che rappresentano nella società come educatori di nuove generazioni che non dovrebbero avere, come unica alternativa, la fuga all’estero.

Fabio Verelli

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