IL FERIMENTO DI DAISY OSAKUE

Tra i responsabili il figlio
di un esponente Pd

 

Dopo che nella notte tra il 29 e il 30 luglio a Moncalieri, la ventiduenne discobola azzurra di origine nigeriana Daisy Osakue, era stata feria ad un occhio da un uovo lanciato da un automobile con tre giovani a bordo, le sinistre si erano subito scatenate contro il ministro Salvini e il Governo tutto.

L’accusa era di fomentare il razzismo con politica della fermezza contro il flusso migratorio proveniente dal nord Africa. Gli effetti sarebbero l’aumento degli episodi contro gli emigrati di colore, di cui il ferimento dell’atleta sarebbe stato il più emblematico.

Dopo pochi giorni di indagini e i carabinieri della cittadina limitrofa a Torino hanno individuato i responsabili dell’accaduto, che esclude ogni motivazione di origine razzista.

I componenti della «banda dell’uovo» sono tre ragazzi italiani, uno dei quali figlio del consigliere comunale del Pd del comune di Vinovo, al quale appartiene l’auto utilizzata per quella che i responsabili hanno definito una «goliardata».

I tre giovani, residenti a Vinovo, La Loggia e Moncalieri, sono stati identificati attraverso una complessa attività di indagine, che ha permesso ai militari dell’Arma di individuare la targa del Fiat Doblò da cui è partito l’uovo che ha colpito in pieno volto l’atleta italiana. L’auto, intestata al padre di uno dei tre giovani, consigliere comunale del Pd di Vinovo, aveva sulla fiancata destra residui di uovo.

Accompagnato in caserma, il proprietario ha spiegato che spesso l’auto veniva usata dal figlio 19enne. Quest’ultimo ha confessato almeno sette lanci di uova negli ultimi due mesi e ha fatto il nome dei due amici. Anche loro, convocati in caserma, hanno ammesso le proprie responsabilità. Sembra che l’idea di lanciare uova fresche dal finestrino dell’auto contro ignari passanti scelti a caso, l’abbiamo vista in un film. La prima vittima un bianchissimo pensionato.

Nessun razzismo dunque, e il contrappasso che il brutto gesto sia stato compiuto dal figlio di un esponente di quella sinistra sempre pronta a criminalizzare gli avversari politici.

«Anche i figli dei consiglieri comunali del Pd – ha dichiarato amareggiato Roberto De Pascali – fanno delle cavolate. Da padre mi chiedo dove ho sbagliato…».

Pino Lancia

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