AMBIENTE E SICUREZZA

Tra i due ministri
c’è di mezzo il lupo!

 

Tra il ministro dell’ambiente Costa e il Ministro degli interni Salvini c’è di mezzo il lupo! E si, perché appena emanato il piano lupo (ancora in corso di approvazione da parte delle Regioni), con il quale si vieta l’uccisione dei lupi, animali protetti e nel quale si afferma che «la convivenza con questi animali è possibile, portando avanti una prevenzione attiva e diversificata dei possibili conflitti», arriva una circolare del Viminale che ne legittima gli abbattimenti, in deroga, seppure in casi eccezionali. Il provvedimento, secondo il Viminale si rende necessario poiché a livello nazionale, Trentino compreso, si è registrato di recente un aumento dei numeri dei lupi che «avvicinandosi in branco agli abitati provocano allarme nelle popolazioni locali e causano importanti danni economici agli allevatori attaccando ovini, caprini e talvolta bovini nelle zone di pascolo e di ricovero».

Così il ministero degli Interni prova a «smentire» il pentastellato ministro dell’ Ambiente Sergio Costa, insinuando che in alcuni casi, questi carnivori possono diventare un rischio per l’incolumità dei cittadini. È vero che la circolare del Viminale, inviata ai prefetti (e in particolare ai commissari del Governo nelle province di Trento e Bolzano e al presidente della Valle d’Aosta), chiede di valutare, nel caso di «eccezionalità» e «a condizione che sia stata verificata l’assenza di altre soluzioni praticabili» , anche l’ipotesi dell’abbattimento a fronte dell’emergenza lupi che sta colpendo diverse aree del Paese. importanza interventi di conservazione della specie che ne rendano la presenza compatibile con le attività antropiche».

Il documento, inoltre, invita i prefetti a «convocare apposite sedute del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica alle quali partecipino anche i competenti Servizi della locale Azienda sanitaria, rappresentanti dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpa) e, in base alla disponibilità manifestata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra)». Insomma nulla di nuovo.

Salvini fa passare il messaggio che ci potrebbe essere un via libera agli abbattimenti. Costa ammicca ambientalisti e animalisti eliminando dalle «azioni di intervento» il concetto stesso di abbattimento. Ma intanto tutto è bloccato. I progetti di studio e monitoraggio del lupo vanno avanti per come erano stati impostati in passato.

Questo teatrino politico al quale assistiamo ogni giorno, non porta a nulla, se non far passare ancora una volta l’immagine pericolosa del «lupo cattivo», che nel nostro paese non ha mai messo in pericolo alcun essere umano, mentre non c’è nulla di più pericoloso del facile allarmismo «sull’incolumità pubblica».

La «cattiva informazione» porta a decisioni «scellerate». Il buon senso vorrebbe che «la pancia» va ascoltata, ma non può essere sempre assecondata. Capisco che siamo in «eterna campagna elettorale», ma non ci possono rimettere gli animali, neppure per «accontentare» le frange di cacciatori «ignoranti» e di qualche agricoltore e allevatore «sempliciotto». La tutela e la difesa dell’ambiente e della biodiversità sono più importanti di qualche consenso.

Salvini corre ai ripari, nessun abbattimento, al massimo cattura e trattenimenti. Cosa significa catturare e trattenere un predatore che ha il compito di «regolare e ripulire i boschi, nonché di ripristinare quell’equilibrio che l’uomo ha «sapientemente» distrutto?

Ernesta Cambiotti

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