TORINO
Disoccupata si dà fuoco
dinanzi allo sportello Inps

Si è data fuoco a soli 46 anni, la donna che a Torino davanti gli sportelli Inps, ha deciso con un gesto estremo di protestare per la mancanza del sussidio di disoccupazione dopo il suo licenziamento.

Una torcia umana, purtroppo ennesimo caso, per manifestare tutta la sofferenza di chi perde il proprio posto di lavoro, trovandosi strangolato nella morsa della solita farraginosa burocrazia italiana.

Trasportata di urgenza al Cto di Torino, reparto grandi ustionati, dopo che un ragazzo in attesa del suo turno, ha prontamente impugnato un estintore, ma la donna aveva già serie ustioni su tutto il corpo.

Il fratello della stessa ha raccontato che l’azienda ha appaltato il servizio non chiedendo di assumere i vecchi dipendenti, e che dopo il conseguente licenziamento, la donna sia rimasta senza lavoro, senza Tfr, senza indennità di disoccupazione, con un compagno senza lavoro e il fitto da pagare.

Una tragica storia tutta italiana, la solita lentezza burocratica, che rende ogni singolo lavoratore un asettico numero di pratica.

Dietro ogni storia di questo genere però, c’è la sofferenza e la disperazione, quel sentimento che non conosce burocrazia od inutili leggi, ma che ti spinge a compiere gesti estremi.

Uno Stato democratico deve necessariamente difendere i suoi lavoratori, gli stessi che pagano le tasse, e dovrebbe farlo decidendo una seria riforma del lavoro, perché non è più ammissibile che si prediligano gli interessi di altri, vedi la discussione sullo Ius Soli, discriminando proprio gli italiani.

Gaetano Di Terlizzi

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