IL DRAMMATICO SUICIDIO DI CREMA

Tra i «guardoni» col telefonino
spunta un soccorritore

Il suicidio di una donna a Crema. Tanti guardoni, un solo soccorritore

 

Cosa siamo diventati? È la domanda che si pone il Sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, dopo aver pubblicato nella sua pagina Facebook il racconto dell’unico soccorritore di una donna che ieri si è data fuoco in un campo di fronte a un ristorante nel quartiere Ombriano.

Il suicidio di una donna a Crema. Tanti guardoni, un solo soccorritoreÈ un passante a cercare di spegnere le fiamme con un asciugamano da palestra intorno al corpo della povera donna. Lo fa, mentre gli altri, spettatori, almeno una ventina, riprendono tutto con il loro telefonini.

Un brutto segnale quello al quale si è assistito a margine del suicidio di Crema. Cosa siamo diventati? Lo chiedo anche io e dobbiamo chiedercelo tutti.

Che l’uomo parte male, molto male lo sappiamo. Parte da Caino! La conoscenza, il progresso, non hanno migliorato la sua natura. Anzi.

Il sindaco conclude dicendo «non è un buon giorno, oggi, Crema». È un pessimo giorno, non solo a Crema, ma ovunque, perché l’indifferenza sta vincendo sulla compassione.

Noi siamo uomini, abbiamo un’anima, ma l’abbiamo smarrita o, peggio, venduta al Male, quel demonio che, a quanto pare rischia di vincere sul Bene, se non ritroviamo l’essenza vera dell’essere.

Quello che siamo diventati si ripercuote su tutto intorno a noi.

Oggi, sono troppi i segnali che arrivano dal Pianeta che neppure piange più, ora urla e il suo urlo lo vediamo trasformarsi in disastri ambientali.

Che sia la sua vendetta o il semplice decorso della distruzione innescata dall’uomo è indifferente… se continuiamo così, non avremo un futuro.

Ernesta Cambiotti

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