I LIMITI DELLA DESTRA

Maggioranza nel Paese,
minoranza nei media

Destra al governo ma Sinistra ancora egemone nei mass media. Nella foto Lucia Annunziata

 

Giorgia Meloni è diventata premier ma la sinistra resta ancora egemone nei mass media. L’ultima è stata quella di Lucia Annunziata. Un’uscita fuori da ogni etichetta televisiva durante la trasmissione In mezz’ora. Un epiteto volgare, nell’ambito di un’intervista ad un Ministro della Repubblica Italiana.

Al di là del rispetto che Noi tutti dobbiamo ad un rappresentante della Repubblica (a prescindere dalla sua appartenenza politica) l’episodio mette in luce un male antico dei nostri mezzi di comunicazione: l’appartenenza ad un preciso schieramento politico.

Sinistra egemone nei mass media

Destra al governo ma Sinistra ancora egemone nei mass media: Fabio FazioLa Sinistra, lo sappiamo, ha da sempre monopolizzato l’informazione, la Cultura, il Cinema, il Teatro, la televisione e la carta stampata. La Rai ed altri network sono ormai la punta di diamante dell’opposizione politica al Governo Meloni.

Non è bastato Sanremo, ridotto ad un mero Festival dell’Unità, non bastano i rotocalchi su La 7 e Rai Tre e non bastano le continue incursioni di cantanti e attori, prestati ad un gioco in cui alcuni partiti riscuotono il ticket della loro militanza politica.

Va detto, sia concesso, che non è in discussione l’idea, libera e sacrosanta, di pensarla come si vuole, ma tanto il fatto che le stesse vengono propagate attraverso l’uso di strumenti di grande impatto popolare quali sono il Cinema, la Tv e la cultura in generale.

Una sorta di «Grande Fratello» (quello di Orwell per intenderci) che lentamente ma inesorabilmente manovra le coscienze delle persone alterandone le percezioni e palesando una controinformazione del tutto distorta e fuori della realtà.

Centrodestra ancora al palo

Purtroppo il Governo di Centrodestra, sembra non aver recepito appieno l’importanza di una presenza qualificata nei mass media. E se intellettuali di Destra del calibro ad esempio di un Marcello Veneziani o di un Pietrangelo Buttafuoco non vengono ancora presi in considerazione, un timido approccio c’è stato con Alessandro Giuli, giornalista ed intellettuale, nominato dalla Meloni al Museo del Maxxi. Ma non è ancora sufficiente.

Cosa aspetta il Governo a fare quello che hanno fatto tutti? Rifondare, dare la possibilità alle tante persone che sostengono ideologicamente questa compagine di fornire un apporto sostanzioso ed innovativo, laddove il cittadino non debba subire gli improperi quotidiani dei soloni della cultura a senso unico.

Non possiamo appiattirci alla corretta equidistanza di Bruno Vespa, non possiamo subire gli sproloqui o i fischi degli attori, tantomeno i comizi di alcuni cantanti che lanciano diktat contro l’operato del Governo, nel nome della supremazia ideologica.

Non serve prendersela con il Festival di Sanremo se poi non si ha il coraggio di cambiare. Quello della Sinistra è un tentativo di generare confusione per smontare l’identità della Destra, per mettere in dubbio tutto il suo operato, travalicando quello che nella «cosa pubblica» è un sano confronto politico.

Diceva Orwell: «Se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera».

Massimiliano Burri

 

 

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