SILVIO BERLUSCONI IMPRENDITORE

Il suo arrivo cambiò
la televisione italiana

L'arrivo di Silvio Berlusconi cambiò la televisione italiana

 

Prima che Silvio Berlusconi arrivasse, la televisione italiana era una microscopica parte della nostra quotidianità. Le trasmissioni iniziavano alle 17 e terminavano intorno alle 23.

Tutto qui. Programmi stucchevoli: il lunedì il film serale, il martedì un programma d’apprendimento, il mercoledì altro film, giovedì il quiz e il venerdì una commedia teatrale. Al sabato il solito spettacolo di varietà.

Una sorta di dieta televisiva, scandita dalla routine e dal grigiore. Anche la domenica prima delle 17 non iniziava nulla.

L’italiano medio, desideroso di avere un’alternativa alla noia televisiva aveva solo l’opzione di montare un’antenna sul tetto di casa e collegarsi alle tv straniere, tipo Capodistria Tele Montecarlo o la Tv della Svizzera Italiana.

La Tv diventa h24

Silvio Berlusconi agli albori di MediasetL’intuizione di Silvio Berlusconi fu proprio questa. Creare una Televisione commerciale occupando una parte di programmi nelle fasce in cui Mamma Rai era completamente assente.

Da lì partirono i primi film alla mattina, che la Rai trasmetteva solo per un mese a giugno, durante la «Fiera di Roma», si dice per provare i televisori esposti nella suddetta.

Poi iniziarono le trasmissioni prodotte direttamente da Canale 5. Fu un successo immediato. Berlusconi intuì le potenzialità di questo potente mezzo di comunicazione, cominciando anche a raccogliere importanti contratti pubblicitari da tutte le maggiori aziende nazionali.

In realtà l’esperimento delle tv private era già stato tentato a metà anni Settanta, ma purtroppo, non aveva mai reso come si pensava.

Le emittenti locali avevano una scarsa visibilità, pochi introiti pubblicitari, ma soprattutto erano legate ad una realtà locale che le rendeva meno appetibili a tutto il pubblico italiano.

Il successo è storia nota. Il Cavaliere riuscì a «scippare» alla tv nazionale per primo Mike Buongiorno, poi la coppia Vianello Mondaini e a ruota tutti i volti televisivi più noti.

Il successo di Canale 5

La torre delle comunicazioni di Mediaset a Cologno MontesiCon Silvio era un’altra musica. Le star del tubo catodico erano finalmente apprezzate e pagate per quello che erano veramente.

Automobile di cortesia con tanto d’autista, segretaria a disposizione e possibilità di partecipare attivamente ai testi e alle scene degli spettacoli, ma soprattutto non subire censure!

Fu una vera e propria rivoluzione sociale. Cambiarono i costumi e le usanze degli italiani, aumentò il gettito culturale, ma soprattutto adesso la tv era una fedele compagna d’intrattenimento che a qualsiasi ora del giorno e della notte poteva incuriosire lo spettatore «h24».

La Rai fu costretta a stravolgere i suoi palinsesti che, superato lo choc iniziale, furono allineati al nuovo formato Berlusconiano.

Tra le tante cose partorite dal geniale Silvio questa è una di quelle a cui dobbiamo essere maggiormente grati. Quello di aver portato la «pluralità» nella Tv, quello di aver dato all’utente una televisione libera dal canone e sostenuta soltanto dagli introiti pubblicitari.

Stamattina mia figlia mi chiedeva il perché di tanto clamore per la scomparsa del Cavaliere. «Vedi — gli ho detto — se oggi puoi consultare la tv a qualsiasi ora del giorno e della notte lo devi soltanto a Lui». Grazie Silvio. Ci mancherai!

Massimiliano Burri

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