ISOLA DEL GIGLIO

Non si uccidono così
neanche i Mufloni

I Mufloni dell'Isola del Giglio a rischio eliminazione

 

Stanno uccidendo i Mufloni all’Isola del Giglio. Introdotti, negli anni Cinquanta, con un progetto di conservazione ora per l’Ente Parco dell’Arcipelago Toscano diventano oggi una specie da eradicare poiché aliena e dannosa per la biodiversità.

I Mufloni dell'Isola del Giglio a rischio eliminazioneIl progetto Life LetsGoGiglio viene finanziato con ben un milione e seicentomila euro, ma non basta. Per eliminare i mufloni l’Ente parco si avvarrebbe anche di «cacciatori volontari».

Insorgono cittadini e associazioni animaliste che contestano l’inspiegabile mattanza.

L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa) la considera un «regalo» ai cacciatori per acquisire punteggio come «selecontrollori»

Un gruppo di agricoltori, residenti e amanti dell’Isola del Giglio contrari all’uccisione degli animali ha creato il portale SaveGiglio.

«Insieme – spiegano – vorremmo vedere i Mufloni protetti e salvati. Il muflone, Ovis aries musimon, è l’antico antenato di tutte le pecore domestiche che hanno accompagnato la civiltà mediterranea, donandoci la lana, latte e sostentamento per millenni.

Il muflone è presente nelle isole mediterranee da circa 10mila anni. Nell’isola mediterranea del Giglio, i mufloni presenti oggi, sono la popolazione residua di un progetto di conservazione realizzato negli anni ‘50 del secolo scorso che ha contribuito con successo a salvare la specie dall’estinzione, in un periodo in cui era in serio pericolo.

I Mufloni nel Mediterraneo

Oggi, il muflone è protetto e onorato in altre isole del Mediterraneo: a Cipro è considerato l’animale nazionale.

Il muflone appare spesso nelle sue opere d’arte, nei francobolli e nelle monete. In Corsica, la caccia al muflone è vietata dal 1953.

In tempi più recenti, è stata approvata una legge per proteggere i mufloni della Sardegna dalla caccia e ora sono altamente protetti nelle grandi isole a noi vicine».

Il comitato, oltre ad aver lanciato una petizione, ha scritto una lettera a Pascal Canfin, eurodeputato e presidente della commissione Ambiente del Parlamento europeo, per chiedere l’immediata sospensione dell’abbattimento dei mufloni all’isola del Giglio prevista da Life LetsGoGiglio.

Di progetti di eradicazione ne abbiamo visti, dallo scoiattolo grigio alle nutrie. Non sono sfuggite le «prove» su orsi e cinghiali… con accenno al lupo.

Il muflone, evidentemente, mancava! Che dire?

Le iniziative per impedire le uccisioni

Sono intanto diverse le iniziative annunciate dalle associazioni protezionistiche per bloccare il progetto dell’Ente parco di abbattimento dei mufloni.

L’Oipa valuterà «se il progetto sia rispettoso delle leggi italiane ed europee» e pensa «di rivolgere una segnalazione alla Corte di Giustizia ambientale per verificare se nel presentare il progetto per il bando Life siano stati coinvolti anche la cittadinanza e le associazioni ambientaliste locali».

La Lega Anti Vivisezione (Lav) ha inviato una diffida al Presidente del Parco Arcipelago Toscano perché sospenda immediatamente le operazioni di abbattimento dei mufloni perché «proseguire con le uccisioni nonostante vi sia la possibilità di ricollocare gli animali vivi, configura il reato di uccisione di animali senza necessità che prevede fino a due anni di reclusione». Dopo 24 ore dalla ricezione della diffida, in caso di esito negativo, procederà con il deposito della denuncia alla Procura della Repubblica di Grosseto per violazione dell’art. 544 bis del Codice Penale.

Si rivolgerà anche alla Corte dei Conti in quanto l’uccisione illegittima di animali selvatici configura un danno economico allo Stato che dovrà poi essere indennizzato personalmente da coloro che hanno autorizzato le uccisioni nel caso queste venissero riconosciute illegali.

Attivisti di diverse associazioni animaliste stanno intanto affluendo sull’Isola del Giglio per impedire in loco l’uccisione dei mufloni. Almeno quattro esemplari sarebbero già stati abbattuti.

Ernesta Cambiotti

 

 

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