LA RIFLESSIONE

I nostri giorni di odio
e di strumentalizzazioni

 

La parola odio fa paura, eppure è il sentimento più in voga in questo momento. L’uomo da sempre ha odiato o amato; questi due sentimenti non si possono fondere, al più si possono alternare.

L’odio è strettamente connesso alla vendetta ed è molto pericoloso. Si può odiare perché ti è stato fatto un torto, perché sei stato umiliato o ferito. Non si può odiare qualcuno perché è diverso.

In questo momento storico difficile e contraddittorio l’odio la fa da padrone, riemergono rancori ancestrali mai sopiti, che la politica può facilmente cavalcare perché è fin troppo semplice parlare alla pancia di chi soffre.

Ma le colpe di questa situazione si possono imputare solo a una «classe di individui» i politici ciechi, a volte corrotti, accondiscendenti alle esigenze dei «poteri» e delle lobbies.

Detto da chi fa politica può sembrare una bestemmia!

Questa riflessione pubblica vuol far capire che stiamo percorrendo una strada sbagliata, che può portarci solo in un luogo dove poi impererà la vergogna è il pentimento.

Non si può odiare il prossimo, Dio, o qualunque Entità in cui crediate, non vuole questo.

Il mondo che ci circonda è di una bellezza straordinaria, come tutte le sue creature.

Noi lo stiamo distruggendo, come, lentamente stiamo distruggendo l’umanità.

Il rispetto, non dico l’amore dovrebbe essere al di sopra di tutto, perché solo con il rispetto e il confronto civile, noi possiamo riprendere in mano la «civiltà» e la naturale convivenza tra uomo e uomo, natura e creature del mondo. La consapevolezza che non tutti siamo uguali fisicamente e intellettualmente deve guidare i nostri passi. Chiunque si comporta male e non rispetta le regole scritte d Dio e dagli uomini, va punito, sempre e in modo esemplare.

Il buonismo è una brutta parola, al pari dell’odio. Dobbiamo essere sempre obiettivi: il male non ha colore o razza o religione specifica, ma c’è ed è presente ogni giorno e in ogni momento della nostra vita. L’uomo deve essere forte, vincere il male e capire dove sta il giusto.

È molto importante, ora ci sono delle competizioni elettorali e usare e distorcere la visione della società con odio e rabbia è la cosa più sbagliata.

La storia insegna, ma anche il presente, forse siamo così ciechi da non vedere ciò che succede intorno a noi?

Non sentiamo la disperazione dei poveri che aumentano, dei giovani che non hanno prospettive, dei disabili malamente assistiti, delle donne maltrattate e uccise?

Non vediamo la fame, la morte dei popoli e delle nazioni?

Non vediamo la morte lenta dei mari, dei fiumi, delle foreste, degli animali e degli insetti?

Siamo così ciechi che non vediamo nulla di questo.

I politici, quelli più esperti, ci giocano: odio e buonismo in contrapposizione stimolando sensazioni e sentimenti nei cittadini e quindi negli elettori. Dimenticano, questi signori, che al centro di tutto c’è lui l’uomo e che solo l’amore ci può salvare tutti!

Ernesta Cambiotti

 

Nella foto di copertina: Brescia 23 marzo, manifestanti dei Centri sociali attaccano la polizia. Al centro: Roma 3 aprile, manifestazione di protesta per il trasferimento di Rom nel quartiere periferico di Torre Maura. Sopra: cartello esibito durante un corteo femminista l’8 marzo 2019.

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