AOSTA

Picchia con violenza il cane.
Il giudice glielo restituisce

Picchia il cane. Ma il Gup di Aosta glielo restituisce

 

Una denuncia e un video evidenziano un reato. Dovrebbe seguire la condanna. Invece no, il Gup, accetta la messa in prova e restituisce il cucciolo di Bovaro del Bernese a chi lo aveva ferocemente picchiato.

Cucciolo di Bovaro del Bernese

Tutto documentato, la cattiveria, la violenza con cui picchia il cane, la disperazione e le grida di dolore del cucciolo in un video girato dalla casa accanto.

«Abbiamo vinto», scrive in un post pubblico nel suo profilo Facebook, il 39enne imprenditore edile di Aosta, che ha commesso il vile gesto.

Il sorriso sprezzante, di chi non rispetta un animale, anzi lo picchia.

Chi è capace di picchiare con violenza e ferocia un cucciolo, teoricamente è capace di ben altro.

Il video ha fatto il giro dei social e documenta senza nessun dubbio l’illecito compiuto e la potenziale pericolosità dell’autore.

Tant’è, la sentenza genera sconcerto in molti, fino al lancio di una petizione che ha superato 10mila firme in un giorno.

Ora non resta che sperare che la Procura di Aosta impugni la decisione del Gup per ottenere che l’imprenditore sia sottoposto a processo, oltre alla possibilità di riaffidare il cucciolo alla famiglia che lo ha tenuto provvisoriamente in custodia e che ha già due adulti della stessa razza.

La messa in prova è infatti esclusa dalle previsioni del secondo comma dell’art. 131 del codice penale che recita: «L’offesa non può essere ritenuta di particolare tenuità, ai sensi del primo comma, quando l’autore ha agito per motivi abietti o futili, o con crudeltà, anche in danno di animali».

Un cane è un essere senziente, benché le nostre leggi lo equiparino a un bene mobile.

Questa è una anomalia legislativa che sarebbe bene correggere, se solo ci fosse la volontà politica.

Ma in Italia la civiltà sembra si misuri con altri parametri.

Ernesta Cambiotti

 

 

 

 

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