ORSI IN TRENTINO

Mentre una perizia scagiona Jj4,
i cacciatori a gamba tesa

L'Orsa Jj4 in gabbia. Una perizia la scagiona per la morte del runner Alessio Papi

 

Dopo l’intervento dei cacciatori a sostegno del presidente della Provincia autonoma di Trento e dopo le immagini, sui social, del «foraggiamento» dei plantigradi che stimola la loro confidenza, arriva il colpo di scena. Una perizia scagionerebbe mamma orsa Jj4 e tutte le altre femmine.

Il runner Alessio Papi ucciso da un orso il 6 aprile 2023Ad affermarlo è la Lega antivivisezionista (Leal), che attraverso il suo legale ha acquisito una perizia che, incontrovertibilmente, scagiona l’orsa Gaia.

La profondità dei segni dei canini, riscontrati sul corpo della vittima è una prova decisiva, in quanto per la medicina veterinaria forense i denti dell’animale hanno lo stesso valore delle impronte digitali umane.

Nella relazione si legge che: «Sono state rilevate lesioni identificabili come da penetrazione di coppia di canini caratterizzate da una distanza tipica dei canini di un orso maschio adulto. Le femmine di orso presentano infatti misure inferiori rispetto ai maschi».

Inoltre secondo la Leal la descrizione delle lesioni non corrisponde nemmeno alle ferite che si riscontrano in caso di attacco finalizzato alla eliminazione dell’avversario.

Il ruolo della Provincia autonoma di Trento

La cattura dell'Orsa Jj4In ogni caso, non si tratterebbe di «aggressione», ma di uno sfortunato è tragico evento, che diventa strumentale alle scelte dell’amministrazione provinciale.

La sua insistenza della Pat sulla richiesta di abbattimenti dei plantigradi sembra sottendere la volontà di «liberare» il Trentino da animali ritenuti non graditi.

Oppure la scelta di favorire la pratica venatoria, senza limiti.

Il rischio paventato è che, utilizzando la Legge 11 febbraio 1992, n.157 «norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio», si voglia estendere la «caccia selvaggia» anche agli orsi.

La storia di mamma orsa, che insieme ai suoi cuccioli si imbatte in un runner nel bosco e cercando di difenderli sembra avere la meglio sul povero ragazzo, oppure la versione attuale dello «scontro» dello stesso ragazzo con un orso maschio, rappresenta un evento rarissimo che necessita di una «congiunzione astrale».

Invece, incidenti anche mortali, in presenza dei cacciatori, sono relativamente frequenti.

Ma vuoi mettere il risalto mediatico di un evento che, di fatto offende, le due vittime dell’accaduto: l’uomo e l’animale, che inconsapevolmente hanno alimentato una guerra quella degli orsi, in Trentino.

È una «breccia» aperta su un problema atavico del dominio e degli interessi dell’essere umano sul territorio e su ogni creatura che abbia la «sfortuna» di abitarlo. La fauna selvatica diventa preda e risorsa, al tempo stesso.

I media e i social fanno il resto. Notizie usate ad arte, evidenziate e manipolate.

La paura paralizza il pensiero, appiattisce la capacità di ragionare. Stavolta tocca agli orsi…

Ernesta Cambiotti

 

 

 

GLI ORSI IN TRENTINO E LA TRAGEDIA DI ALESSIO PAPI

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