L’ORSA KJ2
Ucciderla era proprio
necessario?

E’ stata uccisa l’orsa Kj2 che il 22 luglio scorso aveva aggredito un idraulico che passeggiava con il suo cane in un bosco in zona laghi di Lamar, in Trentino. L’animale, nome in codice Kj2, è stato abbattuto sabato 12 agosto dagli agenti del Corpo Forestale della Provincia autonoma di Trento, in attuazione dell’ordinanza emessa dal Presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi.

Qualche giorno fa l’Ente nazionale protezione animali (Enpa), citando un’intervista rilasciata da Claudio Groff, responsabile grandi carnivori, servizio Forestale e Fauna della Provincia autonoma di Trento, aveva fatto sapere che in realtà sarebbe stato l’uomo, spaventato dalla sua apparizione, ad aggredirla con un bastone.

Alcuni grossi plantigradi, tra cui Daniza, uccisa l’11 settembre 2014 da una dose fatale di sonnifero, sono stati introdotti sul territorio in esecuzione del progetto Life Ursus, per la tutela della popolazione di orso bruno del Brenta, finanziato dalla Comunità Europea, per scongiurarne l’estinzione e contribuire al risaldamento tra le popolazioni ursine presenti e in espansione sull’arco alpino centro orientale.

Ma, nei boschi della Provincia autonoma di Trento, la convivenza con la specie non è affatto serena, anzi è difficile. E gli orsi rimangono a rischio estinzione, non si va oltre il numero di 50 esemplari, oggi, purtroppo siamo scesi a 49. É evidente che le femmine difendono i loro cuccioli, quando l’uomo che invade, in modo poco corretto è disinformato il loro territorio.

Insorgono gli animalisti e non solo. Brucia ancora l’uccisione di Daniza, che ha già pagato con la vita l’incapacità di gestire l’ottimo risultato del progetto di ripopolamento e salvaguardia della specie. La responsabilità di queste uccisioni, ricade non solo sulla presidenza della Provincia autonoma di Trento, ma anche sul ministro dell’ambiente Galletti e sul Governo, che, forse non hanno capito l’importanza della salvaguardia del nostro ambiente e delle meravigliose creature che lo abitano.

Ernesta Cambiotti
Presidente Animal Mind Italia, sez. Umbria

Lascia un commento