È una condizione di malessere psicologico quella che stiamo vivendo. La paura della bomba nucleare. Un senso di sgomento sommato all’impotenza di una catastrofe possibile per tutto il mondo.
Il conflitto in Ucraina sta cambiando il nostro stile di vita; e se da una parte abbiamo il problema delle bollette, del riscaldamento e della rincorsa dei prezzi, dall’altra viviamo, consapevolmente, il terrore che da un momento all’altro la nostra vita potrebbe cambiare.
Putin dispone di circa seimila testate nucleari, l’Occidente ancora di più, in mezzo la popolazione del pianeta che si interroga sul proprio futuro. Inutile negarlo, l’Europa, ma anche l’Italia sarebbero le prime a sperimentare una catastrofe del genere. E se dalla parte politica ci si interroga su quali contromisure adottare; da un punto di vista umano e popolare viene lecito chiedersi che fine faremo di fronte ad un immane massacro del genere.
A fasi alterne il dittatore Russo ha agitato lo spettro del ricorso all’apocalisse additando una reazione del genere al comportamento dell’Europa e dei suoi naturali alleati americani. Noi in mezzo come tanti vasi di coccio in mezzo a quelli di ferro.
Se negli anni 50 si era innescata una corsa al rifugio anti nucleare (soprattutto negli Stati Uniti) oggi le persone sono pervase da una senso di impotenza determinato dal fatto che la sintesi della salvezza sarebbe praticamente impossibile.
Eppure nei bar e nei luoghi di aggregazione il popolino lo senti parlare di fughe, chi in mare, chi in montagna, chi sotto le metropolitane cittadine. E si perché, anche se per fortuna, si cerca di sviare un simile pensiero, alla fine con la mente ci si ritorna sempre.
Un disagio psicologico e distopico
È un disagio psicologico e distopico, una sorta di spada di Damocle che ogni giorno ci accompagna nella nostra quotidianità. In realtà, spiega Davide Lazzari, Presidente dell’Ordine degli Psicologi, vanno evitati due atteggiamenti: «Il senso di impotenza e quello di onnipotenza. Impotenza perché non deve esserci una comunità rassegnata; onnipotenza perché con la realtà virtuale e la comunicazione tutto viene estremizzato al limite».
E tanto per non farci mancare nulla ora c’è anche il rischio di una bomba sporca, si dice in possesso degli Ucraini. Un tipo di ordigno che compare nei ricettari dei conflitti a bassa intensità, una bomba povera, quasi fatta in casa. Un «mischione» di esplosivo ed elementi radioattivi in grado di contaminare, esplodendo, cose e persone.
Putin ha dichiarato che se verrà usato un ordigno del genere la risposta potrebbe essere del tipo «definitivo». Ovvero Nucleare! Insomma, per le nostre povere menti, divorate dalle preoccupazioni del caro vita, dallo spettro del buio, e dalla sofferenza del freddo c’è da aggiungere, sulla bilancia delle minacce anche questo.
Quanto sarà difficile gestire il futuro prossimo con un malessere del genere? «Mai una gioia» direbbe il comico…
Massimiliano Burri
L’INVASIONE DELL’UCRAINA
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