LA COPPIA NELL'ISOLAMENTO DA COVID-19

I due cuori rinchiusi
dentro la capanna

La coppia che scoppia. L'isolamento prolungato può danneggiare il rapporto

 

La coppia che scoppia per l’isolamento in casa a causa delle misure di contenimento dell’epidemia di Covid-19 è un rischio concreto. Come superare le difficoltà della convivenza forzata e continua? Lo stile a cui si rifà riferimento è quello di «due cuori ed una capanna» in quanto il coronavirus ci ha costretti a leggerci dentro ed ha conseguentemente costretto anche le coppie ad accontentarsi di un amore a distanza.

Ci si vede solo attraverso le videochiamate, nessuna possibilità di contatto fisico, la quotidianità da affrontare senza di lui e/o senza di lei con un’ulteriore aggravante, quella che due partner che vivono ciascuno per conto proprio, spesso anche a chilometri di distanza, lo fanno di solito per libera scelta e possono comunque pianificare incontri ed appuntamenti.

In questo tempo specifico a causa della pandemia del Covid-19 non si può e non si riesce a sapere per quanto tempo ancora le cose andranno avanti così con queste rigide restrizioni necessarie per la salute collettiva.

Di sicuro ce la faremo, ne usciremo ed andrà tutto bene, ma il dolore e l’ansia per l’essenza della nostra persona del cuore sono innegabili.

Per le coppie conviventi, il rimanere a casa per lunghe settimane, può essere altrettanto difficile. Alcuni accorgimenti possono essere utili per superare questo periodo di convivenza forzata.

La coppia che scoppia: come salvaguardare il rapporto

Per salvaguardare la buona salute del rapporto non ci resta che cercare di riprodurre il più possibile la nostra vita normale, i nostri ritmi abituali ed i consueti momenti di incontro ma anche di spazio personale.

È utile e fondamentale avere qualche momento da soli in una stanza, sul balcone o sul divano, leggendo un libro con la musica preferita in cuffia (quella classica rilassa maggiormente di più).

Rispettiamo lo spazio dell’altro, senza alcuna invasione di campo, a meno che non abbiamo l’espressiva necessità di avere bisogno della collaborazione su qualcosa che non possiamo fare da noi.

In questo periodo è fondamentale non inasprire i conflitti, più che altro è fondamentale avere una collaborazione nelle incombenze quotidiane con una divisione dei compiti, come cucinare, lavare i piatti, fare la lavatrice, stendere il bucato, andare a fare la spesa e riordinare la casa, trasformando il tutto in momenti di collaborazione, unione e condivisione.

Se poi continuiamo con l’attività professionale di smartworking, stabiliamo anche un orario flessibile in cui staccare proprio come se si fosse in ufficio. Occorre spegnere il computer, spalancare la finestra della stanza e far arieggiare; uscire qualche minuto sul balcone o metterci davanti alla finestra aperta per respirare l’aria fresca; chiudere i pensieri lavorativi della giornata e dedicarsi alla famiglia.

In conclusione le situazioni estreme dipese dall’isolamento casalingo che stiamo vivendo possono scoperchiare tutto quello che siamo nascosti prima, specie se c’erano delle bugie inespresse, se l’amore era bello ma conflittuale e litigarello, aumentato dal silenzio che nascondeva tensioni che ora inevitabilmente però vengono a galla.

Meglio pertanto cercare di non esasperare ulteriormente la questione, e non di non logorarsi troppo aspettando il ritorno alla normalità.

#iorestoacasa perché stiamo affrontando una situazione difficile che ci sta mettendo a dura prova, nel quale occorre far prevalere il bene comune sulle esigenze personali.

Una separazione è sempre una separazione, la fine di una relazione logorata o corrosa dalle bugie, come dalle macchinazioni è però spesso necessaria per salvaguardare se stessi, anche se il dispiacere è inevitabile.

Ovviamente c’è chi soffre di più e chi di meno. Conta più il rispetto di sé stessi e la propria felicità.

Antonella Betti

 

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