ROMA BRUCIA

Il degrado della Capitale
che alimenta le fiamme

Il degrado urbano alimenta gli incendi a Roma. La nube nera sopra la città nella foto di Efisio Marano

 

Gli incendi a Roma si succedono uno dopo l’altro come mai era successo prima. In meno di un mese quattro grandi roghi hanno colpito la Capitale con conseguenze gravi per la qualità dell’area, ettari di verde bruciati, rallentamento della già carente gestione dei rifiuti, spavento e preoccupazione fra gli abitanti delle zone limitrofe ai roghi.

Il degrado urbano alimenta gli incendi a Roma. II 9 luglio a CentocelleIl 15 giugno è andato in fiamme l’impianto dei rifiuti di Malagrotta, il 27 giugno è bruciata una vasta area verde tra i quartieri di Massimina e Casalotti, nello stesso quadrante nord ovest della città.

Il 4 luglio un vasto incendio ha interessato il Parco del Pineto, con fiamme che si sono sviluppate dalla Pineta Sacchetti per arrivare a minacciare i palazzi della Balduina.

Sabato 9 luglio l’incendio partito dall’area ingombra di rifiuti tra via Casilina e viale Palmiro Togliatti ha coinvolto tre autodemolitori, provocando un enorme nube nera visibile dall’intera città, con tanto di minacciose esplosioni e un consistente aumento delle sostanze inquinanti rilasciate nell’aria.

Le indagini dei Carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) non hanno rilevato al momento elementi certi che possano far ipotizzare una «regia criminale», smentendo così il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri che si era affrettato a sostenere la presenza «della mano dell’uomo» dietro alle fiamme.

La vicenda degli incendi della Capitale, dall’impianto di gestione dei rifiuti fino agli autodemolitori, hanno convinto il procuratore Lo Voi a convocare un tavolo al quale siederanno insieme proprio i carabinieri del Noe, della Forestale, i poliziotti, i vigili del fuoco, la protezione civile e gli agenti della Polizia Locale.

Le indagini del Noe

Il degrado urbano alimenta gli incendi a Roma. II 9 luglio a Centocelle«Le indagini – spiega all’Adnkronos il maggiore Emanuele Tumori, comandante del Noe di Roma – sono partite dall’incendio di Malagrotta, dove stiamo procedendo, e al momento non emergono significative evidenze in merito a una correlazione con i roghi di Casalotti, del Pineto e di Centocelle. Stiamo indagando su vasta scala e in maniera approfondita, sotto il coordinamento della direzione distrettuale antimafia di Roma anche con riguardo alla possibile pista criminale».

«Sicuramente la situazione è molto seria – sottolinea il maggiore Tamorri – e la filiera dei rifiuti è tra le più permeabili alle infiltrazioni mafiose, ma c’è un dato incontrovertibile: a Roma in passato ci sono stati episodi di corruzione tra politica e imprenditoria che hanno portato a una mala gestione delle criticità che affliggono la città.

Nel Lazio coesistono sodalizi mafiosi e organizzazioni di tipo lobbistico-imprenditoriali che hanno da sempre il monopolio della gestione dei rifiuti. La dimostrazione è l’attività di indagine condotta dal Noe di Roma e che ha portato ad arrestare un imprenditore di Frosinone e un dirigente della Regione Lazio, proprio quello che dava l’autorizzazione agli impianti dei rifiuti».

Gestione dei rifiuti disastrosa

La Capitale è sommersa dai rifiutiLa Procura di Roma si appresta ad avviare verifiche sulle gestione del verde pubblico e sugli accumuli di rifiuti abbandonati nell’ambito delle indagini sugli incendi che hanno colpito la Capitale.

Gli accertamenti interesseranno innanzitutto le aree dove sono avvenuti i 4 maxi roghi delle ultime settimane.

Il caldo di queste settimane, con punte di 40 gradi, le tonnellate di spazzatura lasciate per strada dall’Ama e dall’amministrazione capitolina che non si è neanche preoccupata dello sfalcio del verde pubblico lasciato incolto a seccare hanno contribuito a rendere la città una vera e propria miccia per le fiamme.

I cassonetti stracolmi e la massa dei rifiuti in terra non sono soltanto un problema di decoro urbano ma costituiscono un rischio sanitario enorme, attirando gabbiani e cinghiali, richiamano topi e facendo proliferare gli insetti.

Marco Scauro

 

L’INCENDIO DEL TMB DI MALAGROTTA

Un’enorme nube nera sopra le case di Valle Galeria del 16 giugno 2022

 

 

 

 

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