RIFLESSIONI IN QUARANTENA

Amare un narcisista
non conviene

I limiti di un amore narcisista

 

Questa quarantena mi ha spinto a guardare dentro me stessa, a leggermi dentro ed ho finalmente capito di aver «amato a senso unico» per trent’anni un uomo che nella realtà non esisteva. Un’anima nera narcisista e dico indistintamente che anime così deviate e malate imputridiscono ed annientano tutto e tutti.

Verso la libertà, libera da un amore narcisistaTutto era frutto di manipolazioni, cospirazioni. È stata una battaglia difficile eppure ha prevalso il buonsenso in me ed ho scelto la mia libertà personale, anche perché nonostante tutto ci e ti ho creduto. Ho voluto credere ad ogni singola parola anche se era una bugia.

Mi sono lungamente convinta che fossi io quella sbagliata o peggio ancora quella inadeguata. La persona che chiedeva troppe attenzioni, si lamentava e che era sempre fuori luogo e contesto. Non mi sentivo mai abbastanza. Come se poi fosse una cosa così assurda chiedere attenzioni e presenza.

Trent’anni di buio, vuoti interiori, prevaricazione, umiliazioni, raggiri e prese in giro, con cospirazioni che hanno portato a scegliere me stessa come epilogo di tutto, con annessa libertà e felicità, oltre che naturalmente il rispetto di me stessa.

Resti un codardo, bugiardo e narcisista patologico, che hai fatto tutto questo per mero interesse e calcolo. Vergognati di te stesso. Ho capito tutto. Ho capito che volevo una vita diversa da quella che consapevolmente ti sei scelto, nel bene e nel male.

Ho perso a causa dell’avidità e dell’interesse vostro tutte le mie radici familiari ed oggi ho capito che voglio calore, amore ed una storia che davvero mi riscaldi il cuore, alimentata quotidianamente con piccoli gesti, attenzioni ed affetto. Hai giocato sporco e ti sei bruciato da solo.

Fermati e rifletti su te stesso è la sola cosa che ti è rimasta da fare. Mi hai rubato trent’anni di vita e ti sei alla fine dimostrato né più e né meno per ciò che sei da sempre: un codardo che scappa e si nasconde perché non è in grado né di confrontarsi né di assumersi le proprie responsabilità. Vergognati di te stesso.

Tutto si è basato su di un’illusione

Tutto si è basato solo su un’illusione, dove non c’era calore, né rispetto reciproco, né sincerità, né sincerità, solo parole di sottomissione e sono vissuta da vittima sempre con il fiato sul collo.

Dopo tutto quello che è successo ed il tuo modo «despotico» ed autoritario di mettermi costantemente all’angolo, facendomi credere che quella sbagliata ed inadeguata ero io, ho deciso per me stessa, di chiudere definitivamente questa porta dolorosa per sempre, anche perché la libertà, l’onestà e la dignità non hanno prezzo.

Sei stato molto bravo, ma credimi sotto certi aspetti mi fai pena e credimi ho persino capito che ti sei preso in giro da solo, vivendo in un mondo parallelo, dove non ti sei curato di essere davvero te stesso e metterti in gioco, bensì ti crogiolavi dietro a frasi quali: «non sei in grado di capirmi… e/o che ero sempre distante dal tuo modo di pensare».

Oggi io ti dico che per mero interesse vivevi ed hai vissuto una vita parallela, hai preso in giro deliberatamente tutti quanti, ma in primis te stesso.

La tua parola è e resta carta straccia che non varrà mai più nulla, ed ogni tua parola detta era solo parte di un piano, di un copione che hai recitato alla perfezione da tutta la vita. Un copione che uccideva giorno per giorno e lentamente la mia autostima.

Sei stato crudele ma la vita restituisce tutto a tutti e non fa sconti a nessuno! Un gioco sottile e spietato che solo un’anima sporca ed un cuore oscuro può fare.

Ebbene non ero io ad essere inadeguata e/o non abbastanza per te, piuttosto il contrario ed oggi a testa alta mi riprendo la mia vita. Quella vita che tu hai incatenato a te per mero egoismo per trent’anni. Avrei dovuto alimentare quello che volevi tu, piegarmi al tuo volere ma non sono né sarò mai una tua proprietà.

All’inizio ho cercato di adattarmi, nonostante fosse una follia palese ed il mio istinto mi gridava forte che nel rispetto di me stessa dovevo fermarmi. Hai reso un inferno la mia vita per trent’anni e sono stata male oltre che sotto scacco e profondamente infelice. Guardati in faccia e pentiti del mostro che sei stato.

Come uomo non vali nulla

Oggi sono molto felice di aver scelto me stessa, di aver spezzato le catene con le quali, pur continuando a farti gli affari tuoi, mi tenevi incatenata, e sono ancor più soddisfatta che non mi hai plasmata come avresti voluto.

Come persona ma soprattutto come uomo non vali nulla. E sai perché? Perché oggi finalmente so chi sei sempre stato in realtà ed ho compreso che ci ho solo guadagnato ad andare per la mia strada.

Conosco il perché di questi «prendi e lascia», come anche di tutte queste ripicche. Conosco il peso di tutta la verità che hai contribuito a farmi tenere nascosta. Sono stata per trent’anni altro da me per provare a far funzionare un qualcosa che non ci sarebbe mai dovuta essere, un qualcosa che a causa di vostre manipolazioni c’è stata. Un qualcosa che mai perdonerò in tutta la mia vita.

Ogni giorno perdevo piccole parti di me stessa. Mi guardavo allo specchio e non mi riconoscevo più, nemmeno capivo se fossi davvero io quella sbagliata, fuori contesto ed inadeguata, esagerata o se invece qualcosa non tornasse davvero.

Hai ed avete letteralmente rovinato la mia vita per ottenere un pugno di mosche in mano, mi hai illuso quando io chiedevo solo di essere amata e/o di ricevere qualche piccola attenzione elemosinata.

Tu sei un narcisista, ami solo te stesso ed il tuo ego è spropositato si è sempre nutrito dandomi per scontata e si è pulito per troppi anni sulla mia pelle.

Non ho bisogno di te, resti tu un uomo che non sa stare senza di me ma questo resta un tuo problema.

A causa tua ho perso la mia autostima, la mia dignità, i brandelli di me e non ho rimpianti perché nella vita tutto torna e credimi la vita non fa sconti a nessuno. Non ho voluto vedere per anni poi però sono tornata a vedere e scelgo me stessa altre mille volte. Sei scappato?

Bene resta pure nel tuo mondo oscuro e non tornare mai più indietro, perché troveresti la porta chiusa sprangata.

Quei segnali che non avevo voluto vedere

Erano tutti segnali chiari che percepivo ma non volevo vedere. Ho scelto altro per la mia vita perché non merito una persona vile e meschina come te. Non meritavo tutto questo eppure hai continuato.

La mia sola colpa è stata quella che non mi hai mai fatto sentire amata. Avevi già deciso e/o pianificato tutto, perché in panchina, c’era già l’altra, caduta anch’essa nella tua rete, dove a farne le spese sono sempre stata soltanto io.

Sei un codardo, infame e bugiardo che ha scaricato su di me tutte le colpe. La tua manipolazione come la tua avidità è sempre stata infima e diabolica ed automatica.

Più offendevi e mi distruggevi e più avevi potere. Più mi umiliavi e più hai avuto per troppi anni il controllo di me stessa.

Ti credevo. Ti ho creduto ed ho commesso l’errore più grande della mia vita. Oggi non solo non ti credo più bensì ti volto le spalle e ti dico addio per sempre.

Si semina ciò che si raccoglie e confido che la vita come una ghigliottina non risparmierà nessuno. Il velo davanti agli occhi è caduto ed è conseguentemente calato il sipario.

Ha prevalso la stima, il rispetto di me stessa, la dignità e la libertà nei confronti di me stessa.

Non si può andare contro il destino ed io non voglio andare contro me stessa. Ognuno è artefice del proprio destino.

Antonella Betti

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