INAUGURATA LA STATUA DEL VATE

Gabriele D’Annunzio
in piazza a Trieste

 

D’Annunzio assorto nella lettura, seduto su di una panchina di piazza della Borsa. Inaugurata il 12 settembre nel centenario dell’impresa fiumana, la statua del Vale è stata accolta con entusiasmo dei triestini. Sono molti quelli che gli si sono seduti accanto per un selfie o per un simbolico abbraccio al grande poeta.

È la migliore risposta a quanti hanno voluto sollevare polemiche su un grande letterato del Novecento italiano ed europeo e che avrebbero preferito che le imprese del Poeta-Vate rimanessero confinate nel dimenticatoio. Con buona pace della presidente croata Kolinda Grabar Kitarovic che ha definito l’opera «un monumento alla dissoluzione» che «esalta l’irredentismo e l’occupazione».

All’invasione di campo croata ha risposto da par suo anche Giampiero Mughini, con una lettera a Dagospia:«Caro Dago, mi ero immaginato – Dio quanto sono stupido! – che qualcuno del nostro neonato governo rispondesse garbatamente ma nettamente al governo croato che ci sta squassando le balle perché a Trieste è comparsa una statua di Gabriele d’Annunzio che sta leggendo un libro con un gomito appoggiato a una pila di libri… Non ci rompano però i coglioni se mettiamo un simil-D’Annunzio per le strade di Trieste. Quello è pienamente nel nostro diritto, nel diritto della nostra gente, nella memoria alta della nostra cultura».

Un modo per sottolineare l’ignavia del neonato governo giallo-rosso, che ha ignorato la vicenda, tutto occupato a spartire le poltrone tra i nuovi sottosegretari.

Pino Lancia

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