Dosi di droga nascoste nei telai delle biciclette con cui si spostano per la città. ma anche sotto le panchine, nei contatori, nelle lavanderie a gettoni. Accade da anni a Firenze, in pieno centro, e la gente non ce la fa più a sopportare la città ostaggio degli spacciatori africani.
Ogni giorno scattano risse e spargimenti di sangue per il controllo della zona di spaccio. Ormai si parla di un quartiere stroncato dal degrado, dove i pusher si scambiano la droga impunemente, davanti a famiglie con bambini.
La modalità è sempre la stessa raccontano i residenti: «Uno si apposta a fare il palo all’inizio della strada e gli altri spacciatori africani si incontrano nelle stradine con i tossici e vendono di tutto: erba, fumo, cocaina, crack».
Tutto questo avviene nel centro del capoluogo toscano, con la stazione centrale di Firenze da una parte e il lungarno dall’altra: è il quartiere di Borgo Ognissanti, oggi territorio degli immigrati africani.
Ironia della sorte, gli spacciatori africani non tollerano nessuno: osteggiano chiunque guardi più di qualche secondo le loro mosse, attaccano briga e minacciano. E la Polizia non può fare nulla, se non intervenire quando scattano risse.
Gli abitanti della zona, però, chiedono almeno un pattugliamento regolare.