TRENTINO

La Provincia in guerra aperta
contro orsi e lupi

In pericolo la fauna selvatica del Trentino

 

Si parla ancora di fauna selvatica del Trentino e sembra che la cosa migliore che sappia fare il presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti sia puntare i piedi, come un bambino viziato che non riesce ad ottenere quello che vuole. Che nel suo caso è l’abbattimento di orsi e lupi.

Il presidente della Provincia autonoma Maurizio FugattiCosì, in occasione dell’assestamento di bilancio della Provincia autonoma di Trento si è deciso di modificare la legge sui grandi carnivori, «per accelerare le procedure» di abbattimento degli esemplari problematici o pericolosi.

Tre le novità illustrate dall’Assessore provinciale Giulia Zanotelli, d’intesa con il presidente Maurizio Fugatti:

– per la cattura o la soppressione dell’animale, non sarà più necessario il parere preventivo dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale;

– la valutazione dell’Ispra non servirà più neppure per attuare le misure di dissuasione degli animali particolarmente confidenti nei confronti dell’uomo;

– nei casi in cui in cui il «Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali» (Pacobace) autorizza sia la cattura che il prelievo, a seconda del comportamento dell’esemplare, la formula che sarà adottata sarà sempre la seconda, cioè l’uccisione.

In pericolo la fauna selvatica del Trentino

In Trentino è evidente il fallimento di qualsiasi possibile convivenza con la fauna selvatica. Sembra tutto studiato, tutto predisposto in modo che gli animali particolarmente protetti commettano errori imperdonabili, così da poterli eliminare, meglio se tutti…

Così da creare un ambiente «asettico», una «giostra» per turisti e Trentini «amanti» della montagna. Magari pullulante di cacciatori

Recentemente, si dice che due lupi abbiano trovato il modo di eludere la recinzione elettrificata così da uccidere qualche capo di bestiame , lasciato incustodito, come spesso capita tra gli allevatori.

Così ora è caccia aperta: uccidere due lupi qualunque del branco, a prescindere.

In Trentino i lupi, scomparsi dalla metà del XIX secolo, sono ricomparsi nel 2008. Attualmente, si stima ci siano 29 branchi.

La loro presenza è fondamentale per la selezione e la regolazione nell’ecosistema.

Il film horror che vogliono propinare, cozza con la somma irrisoria degli indennizzi per i danni causati dai lupi. Nel 2022 sono solo 68 mila euro.

Secondo il rapporto Grandi Carnivori 2022 della provincia di Trento, in tutta Europa oggi si contano 21.500 gli individui, di cui la popolazione trentina è solo una minima parte.

La ricerca della vittima sacrificale

Che i due lupi, da uccidere a caso, diventino vittime sacrificali per dimostrare «chi ce l’ha più duro»? Tanto più che la guerra alla fauna selvatica sembra l’inizio di una campagna elettorale?

E che dire dell’ultimo episodio, dai contorni piuttosto inquietanti, che vede due cacciatori in periodo di attività venatoria chiusa, salire alle 6 di mattina fino a 2000 metri per raggiungere una postazione di caccia, incappando in una mamma orsa e il suo piccolo e che stavano semplicemente dormendo a ridosso del sentiero?

L’orsa, da brava mamma, si è limitata ad inseguirli per proteggere il suo piccolo…

In questa occasione sorge spontaneo il dubbio del bracconaggio, sempre che non vogliamo pensare a qualcosa di molto più articolato e pericoloso per i selvatici «troppo protetti»!

Non vi sembra tutto un po’ strano?

Ernesta Cambiotti

 

 

 

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