DOPO L’ANNUNCIO DELLA «FASE DUE»

Delusione e scontento
fra gli italiani

La fase due di Conte. Delusione e scontento fra gli italiani

 

Dopo l’annuncio della fase due di Conte è ora di riflettere seriamente. La situazione è così grave da richiedere sforzi e maturità individuali e collettivi. Ma non sentiamo proprio la necessità di avere dei martiri.

La fase due di Conte. I Negozi chiusi fino al 18 maggioMartiri in nome di un virus sconosciuto quanto pericoloso e insidioso. Martiri in nome dell’impreparazione scientifica e politica.

Martiri in nome di una sanità sfibrata dalle sforbiciate delle leggi di stabilità e dalle esigenze di bilancio dello Stato e delle Regioni degli ultimi anni.

Parliamo di cittadini, uomini, donne, bambini, soggetti con disagi fisici e mentali, animali.

La riflessione è doverosa. In tutto questo caos ci siamo dimenticati della cosa più importante: l’essere.

Ed ecco che la reclusione forzata o gli arresti domiciliari come vogliamo chiamarli, corrompono gli animi, li rendono cattivi, esacerbati, accecano la lucidità mentale.

Tutti davanti alla tv, come tanti automi, per ascoltare la fase due di Conte, ma incominciano a serpeggiare scontento, delusione e forse ribellione.

Gli italiani sono colpiti nelle abitudini, negli affetti e nelle tasche. Gli italiani non c’è la fanno più.

Troppi poveri, troppi malati fisici e psicologici. Non esagero!

Quanti vivevano per strada prima del Covid-19? Quanti non avevano cibo e cure?

Tanti, italiani e non. Tanti da farci vergognare, e, ora quelle fila si ingigantiscono sempre di più, ma non le vediamo, sono rinchiuse in casa.

La vergogna italiana nascosta dentro le mura domestiche. Violenza, indigenza, sofferenza, tutto celato, tutto coperto sotto il velo pietoso o vergognoso di un virus chiamato Covid-19.

Cosa c’è di meglio di una passerella mediatica come questa per un governo «imposto» non per merito, ma per scongiurare le elezioni, per impedire al popolo di dissentire?

Bene, cari politici, avete una minima idea di quanti non riuscivano e ora, ancor più, non riescono a curarsi, non per un raffreddore, ma per patologie serie?

Tutte le prestazioni non urgenti sono state sospese, tutti gli screening preventivi rinviati. Si può morire di Covid-19, ma certamente si muore da sempre, e, molto frequentemente, di altro. Ve lo siete dimenticato? O la vita dei vostri cittadini, vale così poco?

L’emergenza Covid-19 ci ha sorpresi inermi e indifesi

Certo l’emergenza ci ha sorpresi, inermi e indifesi, ci ha portato via le persone care, senza un conforto, senza un ultimo saluto.

L’emergenza ci ha attanagliati, imbavagliati. Potevamo solo assistere, attoniti, mentre un esercito di operatori sanitari e medici, si è speso oltre l’immaginabile per sopperire alle mancanze del sistema sanitario, ridotto all’osso per motivi… di bilancio.

Questo virus entra nei nostri corpi attraverso le vie respiratorie, attraverso le ferite. Ma glielo possiamo impedire con le giuste protezioni e precauzioni. Non possiamo permettergli di distruggerci, di portarci alla follia e al suicidio…

Non possiamo permettergli di toglierci la dignità e l’autodeterminazione, le uniche a renderci Esseri! Riflettiamo!

Capi di stato, governi, dittatori, tutti sotto scopa dall’attacco inatteso di un virus. Ma non è il primo e non sarà l’ultimo.

Forse non siamo più in grado di pensare con le nostre teste… la realtà supera la fantasia.

Ernesta Cambiotti

 

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