UNA DISAVVENTURA ALIMENTARE

Il vegano
questo sconosciuto

La cultura vegana è in espansione in Italia, ma resta ancora incompresa anche per alcuni chef. Al punto che al ristorante può capitare di sentire affermare che il vegano mangia soltanto verdure.

 

La cultura vegana è in espansione in Italia, ma anche per alcuni chef resta ancora incompresa. E così anche al ristorante può capitare di sentire affermare che il vegano mangia soltanto verdure.

Cultura vegana. La composizione di un piatto tipoA volte la vita sgretola le nostre certezze. Storie, immagini, sensazioni ci mettono di fronte a un bivio: continuare in una «normalità» acquisita o cambiare decisamente abitudini e stile di vita.

È quello che succede a chi acquisisce la consapevolezza che quello che si mangia è frutto di dolore e non solo.

Però, deve scontrarsi con una «cultura carnivora» assodata che, al più, può tollerare quella vegetariana.

Frasi come, «le proteine animali sono indispensabili», «il latte fa bene» e così via, tutto i fini commerciali.

Si pensi al latte vaccino, «nocivo» per i cuccioli di gatto, o per altri animali, ma ritenuto utile per i cuccioli di uomo. O ancora alle patologie frutto del consumo di proteine animali (specie se provenienti da carne rossa) come cancro del colon-retto, stomaco, pancreas e prostata.

E ancora arteriosclerosi, malattie cardiovascolari, renali, del fegato e dell’apparato osseo.

Il «costo» ambientale di un chilo di carne

Sul fronte ambientale, si stima che il costo di un chilo di carne sia 35 metri quadrati di foresta, 15 chili di cereali, 15.500 litri d’acqua e 36 chili di Co2.

Negli allevamenti intensivi, ogni anno, a fronte della produzione di 28 milioni di tonnellate di proteine animali per il consumo umano, vengono utilizzate 157 milioni di tonnellate di cereali, leguminose e altre proteine vegetali.

In pratica, quantità enormi di mangimi, finiscono sulle nostre tavole, senza che i più pensino a quanti esseri umani potrebbero essere, altrimenti, sfamati, e a quanta sofferenza e quanto inquinamento potrebbero essere risparmiati…

Succede anche che questa «cultura» arrivi a trasformare una vacanza in disavventura, quando lo chef di una nota catena alberghiera afferma che un vegano mangia soltanto verdure e la stessa struttura non si preoccupa di fornire un servizio di ristoro adeguato.

Benvenuti nel XXI secolo!

Ernesta Cambiotti

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