«IL FORTETO» PRIMA DI BIBBIANO

Condanna definitiva
per Rodolfo Fiesoli

 

È una notizia ufficiale che il fondatore della comunità per minori con problematiche sociali e familiari, dopo una breve latitanza si è costituito. Rodolfo Fiesoli si era reso assente dopo esser stato scarcerato precedentemente, ma severa e diretta è arrivata non più tardi di ieri la condanna definitiva della Cassazione per il fondatore della cooperativa agricola per minori a Vicchio del Mugello nella provincia di Firenze «Il Forteto».

Il Forteto è nello specifico una comunità agricola attiva proprio in quel Comune e nacque nel lontano 1977 come un’associazione fondata da Rodolfo Fiesoli, Luigi Goffredi ed altri con l’obiettivo di essere una comunità produttiva e alternativa alla famiglia tradizionale ispirata agli insegnamenti di Don Milani e alle teorie di Gian Paolo Meucci.

Nel 1978 i fondatori vennero indagati per atti di libidine violenti e maltrattamenti nei confronti di adolescenti disabili che il Tribunale dei Minorenni aveva inviato, previo decreto, presso tale comunità e poi condannati definitivamente nel 1985.

Nel 2011 vennero accusati nuovamente di maltrattamenti verso minori ospiti della comunità e Fiesoli venne condannato in modo decisivo e definitivo nel 2017 a oltre 15 anni per abusi su minori e maltrattamenti.

Lo scandalo che ne seguì portò anche all’Istituzione di Commissioni d’Inchiesta Parlamentari e Regionali, e nel 2018 al commissariamento della cooperativa. Ieri la condanna definitiva per Fiesoli che irreperibile dopo la sentenza si è costituito spontaneamente ai Carabinieri di Padova, dovrà scontare 14 anni e 10 mesi di reclusione in carcere. Un bel risultato per le vittime stante il fatto che nel 2017 venne arrestato ma rilasciato perché la condanna non era ancora definitiva.

Lo scandalo de «Il Forteto» è relativo ai casi di molestie sessuali e pedofilia accaduti all’interno della comunità di Fiesoli, Goffredi ed altri nel 1977, secondo quanto è emerso dalle vicende giudiziarie e da ben tre Commissioni d’Inchiesta Regionali e Nazionali, all’interno della struttura si commisero abusi psicologici e sessuali nei confronti di minori ed adolescenti disabili che erano stati dati in «affidamento dal Tribunale dei Minorenni alla comunità».

Tale comunità è operante nel Comune di Vicchio del Mugello, nella provincia di Firenze, e nel 2018 la cooperativa ne gestiva le attività produttive è stata commissariata dal Governo Italiano. Oltre a Fiesoli è stata condannata anche una delle «madri affidatarie» una condanna di 6 anni e 4 mesi per Daniela Tardiani. Il caso de «Il Forteto» era approdato in Cassazione nel dicembre del 2017, in quell’occasione la Suprema Corte aveva confermato la responsabilità penale di Fiesoli, rinviando ad un appello bis per la rivalutazione di un singolo capo d’imputazione.

Bibbiano è tutta Italia, da «Il Forteto fino a Bibbiano» si è scoperchiata finalmente una pentola molto scomoda. È un tema che sento vivo dentro di me, vissuto e marchiato sulla mia pelle. Occorre tutelare sia i minori però anche quei numerosi professionisti dietro le quinte che quotidianamente e diligentemente svolgono il proprio lavoro.

Bibbiano è tutta Italia, si parla di 40-50 mila bambini, 80 mila genitori che perdono, troppo spesso per futili motivi, i propri figli, per un totale complessivo di 120-150 mila parenti (nonni, zii e cugini) che perdono di fatto i propri congiunti.

È una piaga sociale ed è fondamentale che la voce di Bibbiano non si silenzi, perché i bambini sono il futuro ed il futuro non può essere ucciso in questo modo. I bambini non sono degli oggetti e vanno tutelati, devono poter crescere all’interno della propria famiglia come nel proprio ambiente, ove necessario come misura accessoria, per un conclamato e verificato stato di bisogno, allora in quel caso deve essere obbligatoriamente allontanato.

La famiglia va però tutelata, occorre pertanto in prima analisi investire e lavorare affinché una famiglia in stato di bisogno venga supportata, preservata ed aiutata.

Diamo voce alle vittime, tante che voce non ce l’hanno per paura e perché lasciati soli. Il 27 dicembre del 2011 è stata costituito il Comitato Vittime del Forteto con Presidente Sergio Pietracito, una vittima degli abusi che riporta testualmente: «Il Forteto è una setta, ci diceva noi eravamo i puri di Dio che dovevamo donarci a lui per liberarci dalla materia, che il mondo fuori era merda e quindi non dovevamo raccontare a nessuno ciò che accadeva dentro perché nessuno avrebbe potuto capire. Avevamo tutti paura. Io scappai nel 1990 prima in Francia, poi in Olanda. Sono tornato dopo anni, a fatica a ricostruire i rapporti con i miei genitori. La scintilla è scattata quando ad essere abusata non è stata più la vecchia generazione ed i padri affidatari hanno cominciato ad ascoltare nei racconti dei figli adottivi le stesse violenze subite da loro».

Antonella Betti

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