Ancora un disastro, ancora sfollati, ancora morti. Stavolta è toccato all’Emilia-Romagna. Io non riesco neppure a guardare le foto e i video. Troppo dolore, troppa rabbia. Tutto prevedibile, tutto annunciato.
Peccato che chi dovrebbe legiferare e tutelare territori, persone, animali e biodiversità, crede ancora che sia tutto «naturale».
Non c’è nulla di naturale in ciò che sta succedendo, dai cambiamenti climatici alle tragedie ambientali è tutto conseguente a scelte e inedia umane.
Poi la natura ci sta mettendo il suo, incolpevole delle mancanze dell’uomo.
Interessi economici e politici accondiscendenti, sono una parte del processo di autodistruzione in atto.
L’errata gestione del territorio
Cementificazione selvaggia, al di fuori delle regole, errata gestione di boschi, montagne e fiumi, mancata manutenzione del territorio e tanto altro sono corresponsabili delle tragedie che ormai si presentano regolarmente.
Dobbiamo solo chiederci se tutto questo è accettabile e, se, non sia ora di ricercare i colpevoli e condannarli.
Viviamo in un Paese dove gli «abusi» anche gravi si possono condonare o, al più sanare.
Viviamo in un Paese, dove si depenalizzano i reati ambientali e verso la salute pubblica.
Viviamo in un Paese dove si smantella un «Corpo Forestale dello Stato» addestrato e preparato per prevenire i reati ambientali a favore della postuma repressione.
È ora di finirla. Che ne dite?
Ernesta Cambiotti
L’ALLUVIONE
Una tragedia per le popolazioni e i loro animali del 18 maggio 2023