SIRACUSA

Lega un cane all’auto
e lo trascina fino alla morte

Un cane legato all’auto e trascinato fino a provocarne la morte. È successo a Priolo Gargallo (SR)

 

Un cane legato all’auto e trascinato fino a provocarne la morte. È successo a Priolo Gargallo in provincia di Siracusa ed è il frutto della pura crudeltà umana.

Il cane legato all’auto e trascinato fino a ucciderloCi sono gesti così orribili che non possono trovare alcuna giustificazione, ma che esprimono tutta la crudeltà e tutta la perversione di un «uomo», se così possiamo chiamarlo.

La Sicilia non è nuova alle notizie di mala gestione del fenomeno randagismo, sentiamo spesso di maltrattamenti fino ad arrivare agli avvelenamenti massicci.

Un giovane del posto, mentre faceva attività sportiva con la sua bicicletta da corsa in una stradina di campagna, ha notato una macchina che trascinava un cane legato al paraurti per le zampe anteriori. Ha provato a fermare l’auto, ma nulla il «sadico» ha continuato imperterrito.

Rintracciato dai carabinieri R.A., un pensionato di 69 anni, è stato tradotto in caserma. Non ha parlato, non ha fornito alcuna spiegazione del gesto orribile.

Il cane Matteo è morto tra atroci sofferenze

Il povero cane legato all’auto aveva un nome, si chiamava Matteo. Nonostante i soccorsi è morto poco dopo, tra atroci sofferenze.

Un gesto crudele, ingiustificabile, incomprensibile, ma non è il primo né per la dinamica, né per l’epilogo.

È ora di mettere un punto fermo su questi reati e solo la giusta ed equa punizione può farlo.

L’art. 544 ter del Codice penale, così recita: «Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5mila a 30mila euro».

La pena è evidentemente mal commisurata al reato e, purtroppo, non viene comminata spesso.

L’ esercizio della giustizia non è un risultato certo e matematico, ma dipende dal risultato delle indagini, dalla esposizione dei fatti, dalla bravura degli avvocati, dalla sensibilità dei giudici.

Il disinteresse della politica

Le norme in Italia vengono «interpretate» e «plasmate» sugli illeciti sugli autori degli stessi.

Diverse associazioni animaliste e zoofile hanno denunciato il fatto, ma abbiamo già visto che, denunciare non è sufficiente.

L’umanità ha «incamerato» tanta durezza e crudeltà da sminuire anche i gesti più orribili e efferati.

Poco importa se vengono commessi nei confronti di essere indifesi, spesso vediamo impuniti reati verso persone, figuriamoci verso gli animali.

I politici si riempiono la bocca di belle parole, specie in campagna elettorale, quando li vediamo particolarmente attenti, tanto da farsi immortalare con il pelosetto di turno.

Una vera vergogna.

Lapidarie e immortali le parole di Ghandi «La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali».

Credo proprio che siamo veramente incivili.

Ernesta Cambiotti

 

 

DALLA PARTE DEGLI ANIMALI

L’uomo trasmette il virus, non cani e gatti del 5 aprile 2020

Quella gattina uccisa nel negozio del 24 dicembre 2019

Quel cane solo e pieno di parassiti del 20 agosto 2019

Tempo di estate, tempo di abbandoni del 13 giugno 2019

Lascia un commento