GUBBIO

Acceso dalla Palestina
l’albero più grande

 

Quest’anno l’albero di Gubbio, è stato acceso dalla Grotta della Natività di Betlemme. È stato padre Francesco Patton, custode di Terra Santa, a premere il touch screen del tablet che ha innescato il meccanismo di accensione delle luci sul monte Ingino tornando a disegnare la sagoma dell’albero di natale più grande e famoso del mondo.

Padre Francesco Patton, custode della Terra Santa

Ricordiamo che proprio nel 2019 si celebra l’ottavo centenario dell’incontro tra San Francesco ed il sultano d’Egitto, Malik El Kamil. Il Santo poverello, aveva capito l’importanza del dialogo. E da Gubbio, proprio vicino al luogo dove indossò i suo saio si è voluto trasmettere un messaggio di pace. Messaggio che è emerso dalle parole pronunciate da tutti, e che ha una valenza particolarmente importante in un momento così critico, segnato dalle gesta omicide e irresponsabili degli estremisti islamici.

Ho riflettuto un po’ prima di scrivere questo pezzo, perché, si sa, la mamma degli stolti è sempre incinta e in coda alla cerimonia, insieme agli applausi, ci sono stati fischi e contestazioni, mentre parlava il sindaco di Betlemme, Anton Salman, che, grazie alla traduzione di padre Ibraim Faltas, rettore della Basilica della Natività, ha portato il suo saluto in lingua araba e, successivamente, gli altri rappresentanti del Governo palestinese e dell’ambasciata palestinese a Roma e presso la Santa Sede. Uno sparuto gruppetto di «fischiatori folli» ha esordito anche durante il saluto del neo presidente del Consiglio Regionale Umbro.

Questo è il 39° anno per l’albero di Natale più grande del mondo ed è stato acceso da Betlemme. Non resta che augurarci che l’umanità riesca a fare pace con se stessa e gli uomini gli uni con gli altri, altrimenti sarà la fine. E San Francesco, questo, forse lo sapeva.

Ernesta Cambiotti

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