In Trentino hanno catturato per la terza volta l’orso M49 che per le sue due incredibili fughe dal recinto del Casteller, si è conquistato il soprannome di Papillon.
Avanziamo i nostri dubbi sui possibili maltrattamenti e sull’evidente incompatibilità etologica dei trattamenti subiti e della stabulazione dell’orso Papillon al Casteller.
Vien da dire una vera e inspiegabile attività persecutoria da parte della Provincia Autonoma di Trento. A tutto c’è un limite.
Papillon era in una zona praticamente disabitata e non ha fatto del male a nessuno. Nonostante tutto è stato catturato, sedato e riportato in prigione!
Le parole del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, in conferenza stampa, pesano come un macigno «per noi la cattura e il trasferimento al Casteller pongono la parola fine alla vicenda».
Peccato che la vicenda non finisca qui.
Gli Italiani, già stressati da Covid, immigrati e crisi economica, trovano sempre un attimo per riflettere sulla cattiva gestione degli orsi in Trentino, sulla penosa vittoria del predatore uomo sulla preda orso.
Poi toccherà al lupo… poi toccherà a qualche altra creatura che «disturba» il sonno di chi non meriterebbe neppure di dormire tranquillamente.
Intanto, la natura, violentata e offesa, lancia il suo grido di dolore annunciando una fine, forse tanto vicina, quanto inevitabile.
O non ce ne siamo ancora accorti?
Ernesta Cambiotti
L’ORSO PAPILLON IN TRENTINO
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