PILLOLE DI CALCIO/2

Una Roma sciagurata
che si illude su Conte

 

UN «RE PER UNA NOTTE»,
SALVA UNA ROMA SCIAGURATA

Genova non porta davvero bene al mister Ranieri, anni fa, sempre alla guida della Roma, si fece rimontare dal 3-0 fino al 4-3, una rimonta che causò le sue dimissioni, in un ambiente dove le dimissioni non le dà mai nessuno, ma si sa, Ranieri è un gentiluomo, merce rara oggi nel calcio.
Ieri sicuramente il mister ha visto materializzarsi nuovamente i fantasmi del passato, tradito da una difesa che fa acqua da tutte le parti. Ma Mirante, «portiere per caso titolare» ha fatto la parata credo finora più importante della sua carriera rintuzzando il rigore di Sanabria a tempo scaduto. Pur se la sua squadra non aveva giocato molto bene, Ranieri stava per portare a casa una vittoria pesante. Arriva, invece, un pari che fa molto male, che interrompe la corsa verso il futuro, il suo e quello della Roma.

I GIALLOROSSI, UNA DELUSIONE INFINITA
Ti stai giocando il quarto posto, sei costretto a vincere ed entri in campo spaesato, disordinato, con la testa altrove, senza grinta e cattiveria, ti stai giocando la stagione e, a due minuti dalla fine, marchi a zona su un calcio d’angolo? L’assenza del presidente, che manca da Roma ormai da un anno, è assordante: perché non si presenta e sbatte i pugni sul tavolo? Nella Roma mancano riferimenti, idee chiare, c’è troppa confusione ed i calciatori respirano questo clima, scendendo in campo svogliati come accaduto a Genova. Sembrano impiegati ministeriali che fanno solo il minimo sindacale, tanto lo stipendio a fine mese arriva lo stesso. Ed ora il quarto posto è quasi certamente sfumato a causa dell’ennesima scialba, ignobile, vergognosa prestazione stagionale, prestazione che questa tifoseria non merita anche se ci sarà qualche solito «buonista» che ancora difenderà l’indifendibile.

LE DUE PARTITE DI CONTE
In questa faccenda si stanno giocando due partite diverse: quella per portare Conte alla Roma e quella che sta giocando Conte attraverso la Roma. Tutto questo pompare l’interessamento di Conte alla Roma serve per stimolare le altre pretendenti. Conte sta cercando di far venire fuori tutte le società a lui interessate per poi scegliere il progetto per lui più convincente.
Secondo me se l’Inter si facesse veramente avanti, Conte sceglierebbe l’Inter. A Milano si sta aspettando l’ok di Zhang Jindong per gestire l’oneroso, l’onerosissimo licenziamento di Spalletti (28 milioni di euro). Se il presidente dell’Inter lo avallerà, l’accordo con Conte sarebbe cosa fatta. La Roma per Conte, il disoccupato più ricercato d’Italia, sarebbe solo e soltanto una seconda scelta.

LA DELUSIONE FIORENTINA
La Fiorentina, una squadra costata più di 150 milioni, scivolata al tredicesimo posto in classifica dopo Sassuolo, Spal e Cagliari, è il vero fallimento di questa stagione calcistica. Pioli ha già pagato con l’allontanamento, disastroso appare il nuovo corso di Montella con quattro sconfitte ed un pareggio, il prossimo a lasciare Firenze sarà ora l’architetto di questa squadra sbagliata, vale a dire il direttore sportivo Pantaleo Corvino.

INZAGHI, UN UOMO CON LA VALIGIA
La valutazione di Inzaghi non può che correre su due binari diversi, molto soddisfacente per ciò che riguarda la Coppa Italia, dove il 15 maggio si giocherà la finale contro l’Atalanta allo stadio Olimpico, estremamente deludente invece in campionato dove ormai veleggia a metà classifica col serio rischio, qualora non vinca la Coppa Italia, di ritrovarsi fuori dall’Europa la prossima stagione.
Qualcuno dirà che la Lazio ha un organico scarso, ma non è vero. Da centrocampo in su, Juve a parte, è, a mio avviso, tra le la più forti di tutta la serie A. Qualche criticità può averla semmai in difesa, vedi Patrick e Wallace (domenica uomo partita dell’Atalanta!!!) ma allora non si spiega come Inzaghi non abbia (quasi) mai utilizzato Caceres, un nazionale uruguagio, costringendolo a chiedere di andare via.
Purtroppo la dolorosa sconfitta contro l’Atalanta ha decretato la fine della permanenza di questo allenatore sulla panchina biancoceleste, divorzio che avrà luogo anche se la Lazio dovesse vincere la finale di Coppa Italia.

Marco Biccheri

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